ABBIATENSE – Aveva sconvolto tutta Italia l’orrendo omicidio avvenuto a Motta Visconti nella notte del 14 giugno 2014. Carlo Lissi, 34 anni, uccise la moglie, Maria Cristina Omes, di 38 anni, e i piccoli Giulia e Gabriele, rispettivamente di 5 anni e di 20 mesi. Lissi sgozzò i suoi famigliari nella loro casa. In seguito a un litigio, aveva accoltellato la moglie, poi aveva aggredito i suoi bambini mentre stavano dormendo. Aveva eliminato la sua famiglia, forse ritenuta “ostacolo”, sembra infatti che l’uomo si fosse invaghito di un’altra donna. Aveva lasciato tutti sgomenti anche il fatto che, dopo aver compiuto la strage, fosse uscito di casa per andare a vedere una partita di calcio da amici e, al suo ritorno, avesse finto che i famigliari fossero rimasti vittime di una rapina. Non c’era voluto molto per individuarlo come responsabile dell’orribile omicidio ed arrestarlo. Lunedì all’udienza finale del procedimento a suo carico, il gup del Tribunale di Pavia lo ha condannato all’ergastolo. L’uomo è stato processato con rito abbreviato, che ha comportato l’esclusione dei tre anni di isolamento diurno ma non la riduzione della pena del carcere a vita. Accolta la richiesta del pm Giovanni Benelli che aveva chiesto appunto il carcere a vita. Stessa richiesta anche da parte dell’avvocato Domenico Musicco, che assiste la madre della donna uccisa, Giuseppina Redaelli, che aveva chiesto il massimo della pena. Il legale Musicco, soddisfatto, ha commentato: “Sono state riconosciute le aggravanti della premeditazione, del vincolo di sangue e della minorata difesa. Una piccola consolazione per la mia assistita che ha perso figlia e nipoti”. “E’ stato malvagio con chi gli voleva bene”, ha commentato la madre di Maria Cristina e la nonna di Giulia e Gabriele. Due angeli che sono in cielo con la propria mamma, strappati alla vita con crudeltà da chi invece avrebbe dovuto amarli e proteggerli.
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