ABBIATENSE –  Il nostro territorio ha sete e l’avvicinarsi della stagione estiva preoccupa non poco soprattutto gli agricoltori a partire dai molti che coltivano riso, i campi irrigui, prima che spuntino le verdi piantine, trasformano il paesaggio in una sorta di laguna, una caratteristica affascinante ma la carenza d’acqua significherebbe un danno ai raccolti, difficilmente riparabile. L’incubo siccità negli ultimi anni è stato frequente, invano il Consorzio Est Ticino, il Parco del Ticino hanno sollecitato ministri a trattare con la Svizzera l’innalzamento del lago Maggiore a 1 metro e 50 sullo zero idrometrico, senza ottenere quanto richiesto. Lo scorso anno un giugno piovoso ha sopperito a mala pena  al bisogno, quest’anno un inverno povero di precipitazioni fa temere il peggio e non si vuole arrivare alla calura estiva affidandosi solo a previsioni meteorologiche incerte e quindi al caso.  Non solo l’agricoltura ma anche il turismo subirebbe danni importanti: “Se il Ministro dell’Ambiente Galletti non deciderà di emettere l’ordinanza per alzare il livello idrometrico del lago Maggiore , ci troveremo presto ad affrontare il peggiore degli scenari con un’altra estate di siccità  e quindi  di sofferenza per il fiume,  per il suo ecosistema e per l’agricoltura lombarda. – commenta il presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami –  La nostra richiesta è chiara: portare entro l’estate  almeno a + 1,40 il livello idrometrico del lago, un compromesso tra  il  +1,30 previsto dal Ministero e  l’1,50 sollecitato da noi e già sperimentato per sette anni. Questo porterebbe ad avere disponibili qualche milione di ettolitri di acqua in più. In caso contrario, corriamo il rischio, come già avvenuto in questi ultimi  due anni, che  ad un certo punto della stagione Locarno non sarà  più raggiungibile con il battello, così come e le isole Borromeo. Se a qualcuno questo sembra un modo per promuovere il turismo ce lo dica. Una cosa deve essere chiara: in caso di siccità se dovrò scegliere tra inviare l’acqua in Darsena o garantirla alle 7mila aziende agricole del Parco, sceglierò sempre l’agricoltura. Mi conforta che gli assessori regionali abbiano preso cognizione di una situazione che più va avanti e più diventa drammatica. Confidiamo che anche a Roma si prenda atto della situazione, riconoscendo che il Pil della Lombardia ‘verdeggia anche per l’agricoltura”.  Il 27 febbraio si terrà in Regione Lombardia un convegno sui “Parchi del XXI secolo” promosso dal Parco Lombardo della Valle del Ticino. Tra gli invitati all’evento ci sarà la sottosegretaria all’ambiente Barbara Degani. “Sarà nostra premura – conclude il presidente Beltrami- illustrare ancora una volta la situazione affinché anche a Roma si prenda coscienza della situazione”. E.G.