ABBIATEGRASSO – Le segnalazioni si ripetono e moltiplicano su tempi e code inaccettabili per esami che, alla faccia della prevenzione e dell’urgenza, vengono prenotati “a lungo termine”, mesi o anni per una visita oculistica come per una Moc, solo se a pagamento i tempi si accorciano miracolosamente. E, a questo proposito, è interessante il parere di un medico ospedaliero del territorio che confronta l’ospedale Cantù con la clinica Beato Matteo di Vigevano, una struttura descritta come “non di ultima generazione contrariamente al Cantù che ha camere operatorie e attrezzature all’avanguardia, compreso il Pronto Soccorso e che, se diventasse da pubblico a privato convenzionato come il Beato Matteo, dove si eseguono esami anche di sera, lavorerebbe moltissimo e fornirebbe i servizi persi e richiesti dalla popolazione”. Abbiamo raccolto anche lo sfogo di operatori sanitari che non accettano di essere indicati come una delle cause della chiusura notturna del P.S. “si vuol far intendere – segnalano – che medici e infermieri sono d’accordo con la chiusura per non fare il turno di notte, non è così, ricordiamo che i dipendenti devono eseguire gli ordini dei superiori, non abbiamo nessuna facoltà di decidere, anzi se qualcuno osa esprimere un parere non conforme agli indirizzi della dirigenza, rischia delle conseguenze”. Lungo anche l’elenco dei disagi raccontati da chi si rivolge al Fornaroli o è ricoverato a Legnano, dei parenti che non riescono a stare vicini quanto vorrebbero o servirebbe ai loro cari a causa della distanza definita “irraggiungibile per chi non guida o non ha chi l’accompagna, ci sono associazioni di volontari che si mettono a disposizione ma non bastano ed è assurdo avere qui un ospedale e non farlo funzionare”. Da qualche giorno, da quando il sindaco Nai ha pubblicato su Facebook la convocazione della Consulta per i problemi dell’ospedale, non sono mancati i commenti e appelli… “Ho un dubbio – afferma un lettore – seguo con attenzione quello che si sta facendo per riottenere un ospedale efficiente, almeno com’è stato fino al 2015, ho creduto che le battaglie fatte, le firme raccolte, la manifestazione del 7 maggio scorso, culminata con la votazione del Consiglio Regionale a favore della riapertura notturna del P.S. e il ripotenziamento, fosse l’atto conclusivo e che alla decisione politica seguissero i fatti. Invece tutto tace o perlomeno, aspetto di capire cosa deciderà il Consiglio comunale che si dovrà confrontare con la mozione presentata dal gruppo di Finiguerra. Mozione che è saltata nell’ultimo Consiglio e che ritorna nel prossimo del 12 novembre. Leggo sulla convocazione della Consulta che si terrà il 5, che il direttore generale Odinolfi è disponibile a un incontro l’11 o il 12. Si spera che porti buone notizie e che non serva solo a procrastinare e a rassicurare a vuoto. Abbiamo capito tutti che è solo una decisione politica, i partiti di maggioranza si facciano sentire in Regione, dove sono intervenuti i politici regionali, ospedali e reparti non sono stati chiusi. Nessun dorma, maggioranza e minoranza datevi da fare, non chinate il capo ai vertici dei vostri partiti, ma incalzateli e chiedete quello che serve ai cittadini che vi hanno votato!” Un appello che l’Eco della città a nome di tanti lettori sottoscrive. E.G.
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