ABBIATEGRASSO – Non tutti forse sanno che il patrono di Castelletto è Sant’Antonio Abate e forse sono ancora meno le persone a conoscenza dell’esistenza di una statua a lui dedicata proprio di fianco Palazzo Cittadini Stampa, di fronte all’alzaia del Naviglio Grande. Per molti sembra di non aver mai visto la statua collocata in alto lungo il muro, in quel tratto dove la maggior parte delle persone passa a tutta velocità in bici o di corsa. Ma gli abitanti della frazione di Castelletto, separata da pochi chilometri dal centro città abbiatense, quella scultura la conosce quasi alla perfezione tanto da rimanere stupiti quando gli Alpini esternarono la volontà di restaurarla. Le operazioni sono state poi accelerate quando è intervenuta la Pro Loco di Abbiategrasso il cui obbiettivo, oltre quello di riportare a nuova luce un importante monumento, è stato quello di intessere un legame con la comunità di Castelletto. Il ripristino del Sant’Antonio Abate è iniziato nel mese di maggio per poi essere concluso nel giugno, ad occuparsene la restauratrice Sara Garanzini che, tra i vari interventi, ha deciso anche di togliere le lampadine, simbolo di devozione verso il santo. “Per quanto riguarda l’operazione di restauro, ho rimosso tutti gli interventi di questi anni, è stato inoltre interessante scoprire che la testa del santo è in terracotta databile quindi in un momento precedente rispetto al corpo composto da amalgama cementizia, – spiega Sara che da sola si è occupata della ristrutturazione – si presume che in una caduta l’unica cosa a salvarsi fosse stata la testa e che dunque il corpo venne ricostruito in un momento successivo. Infine sono intervenuta sul colore con l’acquerello e il conseguente consolidamento, mentre la cornice è stata reintegrata con dei colori a calce”. L’inaugurazione del monumento è avvenuta domenica 22 luglio dopo la Santa Messa delle 10.30 e, dopo la benedizione del Mons. Innocente Binda, ha preso parola l’assessore al Rilancio Economico Francesco Bottene facendo le veci del Sindaco. “E’ un evento importante che dà nuova luce al Sant’Antonio Benedicente, simbolo della comunità di Castelletto. Ridare lustro a questo simbolo significa dare nuova vita alla stessa comunità” ha detto Bottene. La statua, costruita in un periodo poco precisabile, aveva uno scopo laico, cioè era stata creata in concomitanza con la fondazione dell’Osteria Sant’Antonio, all’epoca infatti a causa dell’analfabetismo diffuso era più facile avere percezione di un luogo se accompagnato da riferimenti religiosi. L’osteria aveva un’importanza particolare in epoca rinascimentale poiché questa tratta era il crocevia del commercio fluviale per le esportazioni verso la città di Milano. A seguire è stato poi offerto un rinfresco ad opera dell’Antica Posteria Invernizzi che, per l’occasione, ha creato un biscotto inedito composto da mais, frumento, farina di riso, spezie e gocce di essenza di limone, stesse pietanze soggette a dazio che storicamente venivano esportate a Milano. Un’iniziativa molto nobile, avviata dagli Alpini e proseguita dalla Pro Loco, due realtà abbiatensi che da sempre prendono a cuore la cultura e mantengono vive le tradizioni abbiatensi. Ilaria Scarcella