ABBIATEGRASSO – Il nuovo anno è arrivato ma i problemi sono rimasti gli stessi. Non dobbiamo perdere la speranza di sconfiggere il virus e di riprendere a vivere superando angoscia e incertezze. Ma non possiamo e non dobbiamo fare solo atti di fede, dobbiamo essere realisti e guardare senza paraocchi le difficoltà che dobbiamo affrontare. Difficoltà dovute soprattutto all’inefficienza di chi abbiamo votato e quindi delegato ad organizzare il funzionamento di sanità, economia, scuola, ogni aspetto della nostra vita. Ma prendiamo atto che anche se è cambiato l’anno, non cambiano ritardi e scelte inadeguate. La speranza è riposta soprattutto nei vaccini? Ebbene apprendiamo che la Regione Lombardia, quella che vantava la sanità come “fiore all’occhiello”, è tra le peggiori. Delle 80.595 dosi di siero antiCovid ricevute dal governo, ne ha distribuite solo 2416, il 3% contro il 23% del Lazio e il 19,8% dell’Umbria per esempio. Come si è giustificato l’ass. Gallera? Ha dichiarato che la vaccinazione è partita in ritardo perché “si è voluto preservare le ferie dei sanitari lombardi”. Un’uscita che non può non alimentare ulteriori polemiche sui vaccini. Se il vaccino è l’unica arma per sconfiggere il virus, occorre vaccinare tutti e in tempi brevi. Com’è possibile quindi posticipare invece di anticipare il più possibile per quante più persone, sanitari per primi, la somministrazione? Intanto chi esprime dubbi sui vaccini, viene tacciato di essere no vax anche senza esserlo, ma solo perché vorrebbe capire meglio come mai per esempio i tempi di approvazione si sono tanto accorciati, come mai da una fiala studiata per 5 dosi, ora si arriva allungando a sei perché i vaccini non bastano. Sarà comunque efficace? Poiché il numero di vaccini prodotto non basta, Pfizer chiede che vengano presto approvati anche quelli di altri produttori come AstraZenica e quale ci toccherà in questa lotteria del farmaco non è dato saperlo. E fa paura la conservazione delle fiale a -80°, tanti si chiedono cosa succede al vaccino se non viene conservato correttamente, avrà sì o no effetti negativi? C’è chi non vuole sentire parlare di dubbi e invita ad avere una fiducia assoluta nella scienza e chi, pur pensando di vaccinarsi, si chiede quali saranno le conseguenze, non tutte ancora esplorabili e dimostrabili perché solo in futuro si manifesteranno del tutto. Ma non sono solo i vaccini a far discutere e a preoccupare. Ci stiamo rendendo conto che i vari lockdown e i tanti DPCM non hanno sortito i risultati sperati. Certo, ci sono stati dei deficienti, per fortuna pochi, che hanno organizzato feste di capodanno, ci sono ancora persone, poche, senza mascherina, ma ci sono soprattutto ancora i trasporti da organizzare, la scuola che rischia di non riuscire a ripartire il 7 gennaio, se non con ingressi scaglionati e non dappertutto. L’Italia torna di diversi colori, tra questi il peggiore è il rosso, ora più che mai il colore della vergogna di chi dovrebbe gestire al meglio per rendere efficaci le restrizioni, gli innumerevoli sacrifici richiesti da chi ha in mano la cassa degli italiani, da chi dovrebbe utilizzare le risorse europee per riaprire il più celermente possibile le attività. Per ora i segnali non sono incoraggianti ma attendiamo “fiduciosi”, se ci riusciamo. E.G.
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