ALBAIRATE – “Ai sindaci del SÌ non interessa nulla se sul territorio comunale di Albairate si riverserà una colata di cemento. L’unica cosa che conta per loro è vedere realizzato il Progetto ANAS ‘senza sé e senza ma’ a scapito della qualità della vita di altri cittadini, rifiutando categoricamente qualsiasi mediazione, negando a priori l’individuazione di una soluzione condivisa che permetta di distribuire in modo più equo vantaggi e svantaggi derivanti dall’infrastruttura stradale”. E’questo il commento a freddo del sindaco di Albairate, Giovanni Pioltini, dopo la Conferenza dei Servizi che si è tenuta a Roma lo scorso 14 dicembre, presso il Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti, sul Progetto Anas che riguarda la realizzazione della superstrada Magenta – Albairate – Vigevano.  “A Roma il Comune di Albairate ha espresso con convinzione parere sfavorevole ed ha chiesto la cancellazione dell’intero Progetto Anas. – aggiunge Pioltini – È stato presentato un progetto definitivo che definitivo non è: sono disponibili 220 milioni di euro per realizzare una parte del tracciato che non è funzionale perché accentuerà solo le code verso Milano.

Serviranno almeno altri 200 milioni di euro per terminare un’opera che avrà le sembianze di una Tangenziale. Il fronte del SÌ perde il consenso del Comune di Boffalora, che ha chiesto di stralciare la Variante di Ponte Nuovo. Il Fronte del NO si allarga sempre di più, con il voto negativo anche del Comune di Milano, e chiederà alla Corte dei Conti un parere per spreco di denaro pubblico per un’opera che non è oltremodo funzionale.

Nel corso della Conferenza, gli amministratori favorevoli si sono limitati a guardare e a fotografare il tracciato proiettato, restando indifferenti alla grande colata di cemento che accerchierà Albairate.

Nessuna mediazione, nessuna solidarietà, nessuna mitigazione, nessuna miglioria promessa al nostro comune che ha detto No a questo progetto. Tutte le migliorie dei comuni del SI, invece, sono già state valutate da Anas e promesse da Regione Lombardia. Questa è una grave discriminazione che se si dovesse avverare sarà segnalata nelle sedi opportune!”.