Ipocrisia da 25 aprile. Un sentimento che non si sviluppa soltanto nelle ventiquattro ore dedicate alla Liberazione, ma che permane nella mentalità di sinistra che sembra sempre più preponderante nel nostro Paese. “Una festa della libertà di tutti” ha affermato Mattarella il giorno dei festeggiamenti. “Una festa di speranza ancor di più per i giovani”. Speranze di un futuro diverso. Ma quale futuro può nascere con il sostegno inesistente di questa classe politica se ancora oggi, nel giorno che più di tutti dovrebbe simboleggiare la libertà, la Brigata Ebraica viene fischiata durante la sua tradizionale parata. Un futuro in cui manca il rispetto per gli altri; in cui si canta Bella Ciao ignorando come la storia abbia portato a morti non solo da destra ma anche dalla sinistra comunista. “Battersi per un mondo migliore è possibile e giusto” ha altresì sottolineato il Capo dello Stato durante il suo discorso. Per questo motivo dico che serve una nuova Giornata della Liberazione. I cittadini di questo Paese si trovano nuovamente in uno stato di vessazione. Serve una nuova Liberazione da una classe politica egoista e inetta che riempie i suoi discorsi di belle parole come libertà e ricorda orgogliosa un passato lasciando aperto uno spiraglio al comunismo. Serve un nuovo 25 aprile, una giornata per celebrare la riconquista della dignità del nostro Paese. Una giornata che non sia tinta di rosso o marchiata da una falce e un martello ma che abbia come punti cardine l’abbattimento delle tasse e quello della burocrazia elefantiaca a cui siamo costretti. Una Liberazione da un paese ingiusto che spende i soldi guadagnati dagli italiani con sacrificio per mantenere i clandestini, che giungono in numeri sempre più elevati nel nostro Paese. È giusto – potrei anche dire che è un dovere – battersi per un’Italia in cui lo Stato non sia nemico della imprese. Uno Stato che aiuti i suoi cittadini a trovare un lavoro e a mantenerlo. Quale Liberazione può essere festeggiata sapendo che i Marò sono ancora trattenuti lontani dai loro cari per mera convenienza economica? Partiti di destra, sinistra e Movimenti hanno tutti tradito il popolo italiano. Facendoci credere che la Libertà sia nostra, dopo essere stata conquistata quel lontano 25 aprile. Ci tradiscono parlando di speranza e di un futuro degno di essere chiamato tale. Sventolano le loro bandiere e intanto firmano l’ennesimo documento che ci costringe ad abbassare le serrande. La sovranità e la dignità ci spettano di diritto. È ora di ricordalo a questa classe politica. È ora di ricordarlo a noi stessi. Andrea Pasini