ABBIATEGRASSO – Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione Abbiategrasso Bene Comune: “‘Porterà 3 milioni di euro nelle casse comunali’ ha detto il sindaco Cesare Nai, che ha invitato a ragionare sui pro e sui contro legati alla realizzazione del progetto di Essedue che, come è noto, interesserà l’area verde vicino all’Annunciata. Le prime proteste non sono tardate ad arrivare durante la presentazione in Commissione Consiliare, ma noi vorremmo invece cogliere l’invito del sindaco e provare a ragionare serenamente sul progetto. La prima nota dolente, che concerne il mondo della grande distribuzione in genere, riguarda lo sfruttamento dei dipendenti. Riteniamo inumano far lavorare la gente anche la domenica e i giorni festivi (Capodanno, Pasqua, ecc.). I casi di sfruttamento dei lavoratori nei centri commerciali sono all’ordine del giorno. Turni massacranti, aperture straordinarie, salari inadeguati e diminuzione del personale connesso all’aumento del carico di lavoro rendono la vita in queste moderne cattedrali un vero inferno. La seconda nota dolente riguarda il consumo di suolo. Mentre il lungimirante Trentino ha deliberato ormai da tempo lo stop definitivo a centri commerciali di grandezza superiore a 10.000 mq per tutelare e favorire il piccolo commercio e la vocazione del suo territorio, ad Abbiategrasso c’è chi considera ‘progresso’ un progetto che trasformerà in modo irreversibile un’area verde di 33.000 mq (15.000 mq di commerciale a cui si sommano 18.000 mq di residenziale). Il Trentino non è certo grande quanto la Lombardia, ma dimostra che la terra è più importante del cemento e che i borghi vanno valorizzati, anche grazie alla vivacità del commercio cittadino. In Italia fortunatamente non mancano esempi virtuosi in tal senso. Il Comune di Trieste, forte della cooperazione tra commercianti e con l’aiuto degli amministratori locali, ha realizzato col tempo quel centro commerciale naturale che nella nostra città è rimasto solo su carta. Del resto ciò che un centro commerciale, seppur moderno, non è in grado di offrire è proprio il rapporto diretto, e spesso amicale, tra gestore del negozio e cliente: il rispetto delle esigenze del cliente, il servizio pre e post vendita, i consigli e i favori tipici del vecchio rapporto umano basato sulla fiducia, sono elementi che nessun centro commerciale potrà mai garantire e che rappresentano la vera forza del negozio sotto casa. Dunque siamo di fronte ad un bivio: consegnare la città alla grande distribuzione che creerà nuovi poveri nel nome dei grandi marchi del capitale, oppure cercare di difendere il nostro territorio e le nostre attività commerciali di quartiere. Agli amministratori l’ardua sentenza… Abbiategrasso Bene Comune”.
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