ABBIATEGRASSO – ll Movimento per i Diritti del Malato, che ha organizzato l’incontro pubblico che si è tenuto giovedì 15, aveva invitato a inizio mese anche l’ass.Gallera, ha poi avuto conferma solo pochi giorni fa che dava disponibilità per il 17 mattina. Essendo il Castello già occupato è stata  richiesta l’Annunciata,  l’informazione e l’invito a partecipare è stato dato durante l’assemblea del 15 e tramite  volantini e post condivisi sui social. La richiesta dell’ass. Gallera era di incontrare solo il Movimento per i Diritti del Malato. La scelta dell’assessore del sabato mattina di Carnevale e la concomitanza con altri impegni prevedibilmente non hanno favorito una partecipazione di massa ma sono bastate poco più di un centinaio di persone per urlare letteralmente il loro disappunto per l’atteggiamento e le dichiarazioni dell’ass.Gallera. Il presidente del Movimento del Malato  gli ha chiesto di dire  “perché ha chiuso il P.S. e perché non riesce a riaprirlo”. Nel suo breve saluto il sindaco Nai  ha affermato che giovedì c’è stato un incontro molto partecipato con una discussione accesa sul nostro ospedale, ha dubitato però che sia in atto un depotenziamento e ha detto che occorre andare a fondo per chiarire la questione. L’ass.Gallera, che è arrivato alle 9.45, ha esordito dicendo che aveva ca. un’ora e 10 al massimo da dedicare all’incontro e ha iniziato bacchettando i sindaci: “Di questo argomento abbiamo parlato parecchio… E anche il fatto che amministratori locali si siano espressi per comportamenti contrari alle leggi, mi fa pensare a come ogni tanto la diatriba politica superi certi limiti. Anche per dare un messaggio chiaro ai cittadini”. Ha ricordato che “Il 2 aprile 2015 è stato approvato il Decreto 70, una legge dello Stato con cui si invitano le Regioni ad adottare comportamenti in ordine alle strutture sanitarie”.  Ha quindi ripetuto i parametri richiesti, riproducendo gli stessi numeri manipolati che, essendo stati già contestati più volte, hanno suscitato mormorii e disapprovazione come quando ha sostenuto che “Corsico e Trezzano non sono afferenti da anni ad Abbiategrasso”, in realtà lo sono sempre stati fino al suo arrivo come assessore.  Ha poi aggiunto: “La sera per raggiungere Vigevano, Magenta o il San Paolo non ci vuole un’ora. Se volete troviamoci insieme stasera alle 23, poi valutiamo tempi e distanze. Motta Visconti dista 20 km dall’Humanitas e 21 dal San Paolo. E questi sono dati oggettivi, a fronte dei quali Regione Lombardia si è comportata di conseguenza. Noi abbiamo dovuto agire così e non possiamo NON applicare la legge. Siamo persone serie chiamate ad amministrare. Qual è l’unico modo per cui il Ps può riaprire? Una modifica della legge o la deroga alla norma, nel caso specifico di Abbiategrasso. Ma la decisione e la deroga non può assumerla Regione Lombardia. Le scelte sono state fatte dal Governo e dal ministro Lorenzin” . A questo punto gli animi di tutti, esclusa una manciata di amici dell’assessore, si erano surriscaldati e oltre a quanti hanno potuto iscriversi a parlare, visto il poco tempo messo a disposizione dall’assessore, gliele cantavano direttamente dal loro posto a sedere, il presidente dei sindaci dell’abbiatense, Marco Marelli, ha faticato a moderare l’assemblea. Prima a intervenire la sottoscritta, attiva nel Movimento del Malato, per smentire le affermazioni di Gallera in merito al suo considerarla una scelta obbligata da leggi nazionali o alla sicurezza, poi citando la sua affermazione che “chi colto da ictus o da infarto si presentava al P.S. perdeva solo tempo prezioso e vitale, gli ho indicato Achille Albini, in sala, che al contrario deve la vita all’essere stato stabilizzato ad Abbiategrasso. Gli è stato contestato il non rispetto della legge 23 che prevede la programmazione con i sindaci che non ha mai in realtà convocato e neppure gli ha risposto e gli ho chiesto di rilanciare davvero non solo con ambulatori, di intervenire con risorse adeguate, visto che è Regione Lombardia che decide come gestire e utilizzare i suoi 80 milioni di euro per la sanità”. Il dott.Ceretti ha rimarcato come probabilmente sia il D.M.70 che la legge regionale23 vadano rivisti perché forse non tengono abbastanza conto dei bisogni e ha invitato ad avere il coraggio di fare deroghe. “Gli ambulatori -ha detto – vanno bene ma non devono sostituire la chirurgia, l’ortopedia o un P.S. che può stabilizzare. Abbiamo una popolazione che ha sempre più bisogno di stabilizzazioni, non è un problema di km sono importanti i tempi per andarci”.  L’ass. Bandecchi di Morimondo ha chiarito che il Decreto 70 non è legge, stabilisce le linee guida e dà alle Regioni la responsabilità sanitaria anche di deroga, lo invitava quindi a rimettere in sicurezza e a riaprire. Mentre portava le sue considerazioni è stato più volte interrotto dall’ass.Gallera che gli si rivolgeva con arroganza, suscitando l’indignazione della platea. Il cons.Tarantola ha ben sottolineato la contraddizione del demandare ai ‘tecnici’ senza ascoltare i cittadini. “Allora i politici cosa ci stanno a fare?” ha quindi invitato Gallera a dire anche i numeri del P.S,. di Magenta ora intasato e le reali ore di attesa. Il sindaco di Albairate, Pioltini, ha ricordato che il P.S. è stato chiuso mentre quello di Magenta non era pronto a ricevere un flusso maggiore, “abbiamo fatto appello al buon senso e chiesto di riaprire subito, glielo richiediamo oggi”. La cons.De Angeli gli ha detto chiaramente che “parla di leggi fatte dalla politica…non ci parla di persone ma di numeri. E’ stata approvata una mozione da politici regionali che non conoscono la legge? Ridateci il servizio!” Il cons.Finiguerra ha ricordato a Gallera che è pure avvocato, che anche per le leggi “ci sono spazi per fare questa deroga, è la stessa Costituzione che chiede di garantire il diritto alla salute”. Ha poi suggerito ai sindaci “di fare un esposto alla Corte dei Conti perché  chieda conto alla Regione Lombardia dei 30 milioni spesi. O si è sbagliato prima o si sta sbagliando ora e stiamo violando la Costituzione. Abbiamo un territorio complesso con tante RSA, scuole, fragilità di cui tener conto”. La cons.regionale Baldini (FDI) ha ribadito  la stessa posizione tenuta sempre in Commissione e giovedì sera, in qualità di medico ma anche di politico che si è battuto e ottenuto dalla Regione la riapertura in deroga per un punto nascite, ora chiede “perché non si fa una deroga per Abbiategrasso?” De Corato cons. reg.(FDI) è tornato a dire chiaramente a Gallera che ha affidato ai tecnici la decisione di chiudere disattendendo quanto “68 consiglieri in Regione, maggioranza e minoranza, hanno votato la riapertura, all’unanimità…La politica non ha svolto il suo ruolo”. Dopo questa pesante affermazione, Gallera ha iniziato a rispondere polemizzando e ribadendo quanto tutti gli intervenuti avevano argomentando, puntualmente smentito. Ha dato quindi la stura a una sorta di rivolta dei presenti, la risposta è stata unanime, tranne qualche amico silente,  chi gli diceva ‘ vai a casa’,  ‘vergognati’, ‘forse hai sentito ma non ascoltato’, un vocio assordante ma non per l’ass.Gallera, ancora una volta sordo alla richiesta di un servizio primario, sordo alle richieste dei cittadini e dei sindaci, sordo a quanto gli chiedono 68 consiglieri della sua commissione regionale. E.G.