ABBIATENSE – Come membro del direttivo del Movimento per i Diritti del Cittadino Malato ho partecipato giovedì 21 giugno all’incontro a Palazzo Lombardia. Un incontro richiesto dal presidente dei Sindaci dell’abbiatense Marco Marelli e dal presidente del Movimento del Malato Marco Bessi subito dopo l’elezione, nel marzo scorso, del nuovo Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Incontro che è stato infine fissato per il 21/06 a cui hanno partecipato i sindaci Marco Marelli di Morimondo, Cesare Nai di Abbiategrasso, Giovanni Pioltini di Albairate, l’ass. Donato Bandecchi di Morimondo, il dott. Giampiero Montecchio presidente dei medici di famiglia del distretto AMA35, per il Movimento del Malato, il presidente  Marco Bessi, il dott. Angelo Ceretti e la sottoscritta. Alle 15.30, eravamo in aula, presente anche  il direttore generale dell’ ASST ovest-milanese dott. Massimo Lombardo a cui è stato chiesto di uscire. E’ tornato dopo le 16 con il Presidente Fontana e l’ass. Giulio Gallera. Il sindaco Marelli ha presentato in modo chiaro e sintetico la cronistoria della chiusura del P.S. di notte, i disagi conseguenti e la motivata richiesta di tornare a dare un servizio dignitoso ai cittadini. Il sindaco Nai ha sostenuto che “Il tema ospedale è molto sentito dalla cittadinanza”, l’ass. Bandecchi ha ricordato che il D.M.70 non chiede di “chiudere i servizi ma di implementarli e che abbiamo i requisiti richiesti dal Decreto”. Il Presidente Fontana ha obiettato che non abbiamo un numero sufficiente di accessi, invece di 20.000, solo 16.000 a cui vanno tolti i non appropriati. La sottoscritta ha eccepito che i numeri sono interpretabili e manipolabili, infatti è documentato che già  nel 2013 il responsabile del P.S. dott. Razionale, ora  a Legnano, dichiarava 18.000 accessi. Accessi che nel 2016 risultavano vicini ai 19.000, invece prima di chiudere di notte, ne vennero dichiarati 16.000 di cui il 95% codici bianchi, considerati ‘non appropriati’, codici rilevati in uscita, logico quindi che i pazienti vengano dimessi, dopo indagini, terapie, in ‘bianco’ se l’emergenza è risolta. I numeri forniti sono stati più volte  contestati, perché ritenuti ‘un espediente’come la drastica diminuzione di invio di ambulanze da parte del 118, ed il dubbio che si voglia ‘far tornare i numeri’ per proseguire nel progetto impostato dal Poas di fare del P.S. di Abbiategrasso solo un Punto di Primo Soccorso. L’ass. Gallera ha confermato che la mission dell’ospedale di Abbiategrasso  è “essere punto di riferimento per la cronicità e interventi chirurgici di bassa intensità”. Il dott. Ceretti ha obiettato che “se un ospedale non è in grado di agire nell’emergenza non è un ospedale”. Alle segnalazioni del conseguente intasamento del P.S. di Magenta, è stato risposto dall’ass. Gallera che: “Tutti i P.S. sono intasati perché ci si va anche in modo non appropriato, prima si andava dal proprio medico”. L’intasamento, ha detto, è dovuto ai codici bianchi e la chiusura al fatto che “si sta cercando di limitare impieghi di personale in contesti meno importanti”. Dapprima è stato detto che servono più soldi, poi il dott. Lombardo ha sostenuto che  “abbiamo i soldi ma non ci sono  medici disponibili e dobbiamo andarli a prendere anche in Bangladesh”. Il Presidente ha aggiunto che dipende anche dal fatto che “in certi campi ci sono sempre meno specialità nelle università”.  Il direttore Lombardo ha asserito che l’ASST ovest milanese spende ogni anno 420 milioni di euro, che è stato fatto un bando per chirurghi ma non si è presentato nessuno perché i piccoli ospedali vengono disdegnati. Il presidente Fontana ha fatto un appello al ministro Giulia Grillo di  superare la delibera del 2004 circa le assunzioni e di destinare maggiori risorse. Il sindaco di Albairate ha chiesto di interloquire  con i comuni del territorio, ha ribadito che il territorio è agricolo, molto esteso, vulnerabile e necessita di un’attenzione particolare. E’ stato  riaffermato che il P.S. è centrale per tutte le altre attività ma il Presidente Fontana ha risposto che in Lombardia ci sono tanti territori particolari, alcuni molto più lontani da un P.S. visto che Abbiategrasso è solo a 10 km da Magenta. Il sindaco Nai ha rimarcato che il territorio è unito, che i cittadini sono molto insoddisfatti e ha chiesto di valutare eventuali possibilità. “Spero – ha detto – che la situazione possa essere cambiata”. E’ stata fatta la proposta alla Regione di riammettere nel nostro distretto i 50.000 abitanti di Trezzano e Corsico, dal 2016 spostati su Garbagnate-Rho, nonostante la mancanza di collegamenti pubblici. Aumenterebbero gli abitanti del nostro comparto anche se già da ora i nostri 83.000 abitanti rispettano i requisiti  per un P.S. h24. La risposta dell’ass Gallera è stata un’apertura di dialogo, con un tavolo di  confronto sull’ospedale Cantù, che esclude la riapertura del P.S. ma apre la possibilità di lavorare insieme per valorizzare l’ospedale. E’ stato proposto non  il  ‘ritorno’ dei comuni citati ma di una Convenzione perché gli abitanti di Trezzano e Corsico si rivolgano ai servizi del Cantù. Una proposta che seppur apprezzata è stata considerata  non sufficiente a mitigare la delusione per l’esito dell’incontro. A togliere infine ogni dubbio sulle intenzioni dell’ass. Gallera e di Regione Lombardia sul P.S., il comunicato prodotto poco dopo e già diffuso da altri media, che a nostra volta pubblichiamo, un comunicato che ha indignato e riacceso gli animi dei cittadini  che esortano a continuare la battaglia. Ora la speranza viene riposta nel neo Ministro alla Sanità, Giulia Grillo, del M5S. Enrica Galeazzi