ALBAIRATE – “Ho respirato un’onda d’amore bellissima”. A parlare così, con la felicità nello sguardo è Olga, titolare della gelateria “La Maga Nocciola”. Lei e Grazia, coppia nel lavoro e nella vita, lo scorso 8 marzo sono convolate a nozze in un’aula consiliare gremita: in tanti hanno voluto testimoniare a Olga e Grazia vicinanza e partecipazione. “Il paese ci ha dimostrato grande affetto  – prosegue Olga –  ed è stata una cerimonia davvero commovente. Non me lo sarei aspettato”. Una risposta che ha dell’incredibile visto che nei piccoli centri sono ancora poche le unioni civili e non è raro che qualche sindaco abbia polemizzato  delegando la celebrazione a un assessore o a un consigliere. Non è stato così ad Albairate dove è stato proprio il sindaco Giovanni Pioltini a non tirarsi indietro quando Olga e Grazia glielo hanno chiesto. “Un sindaco coraggioso nel rompere gli schemi – racconta Olga – ma lui ha ribattuto  dicendo che ad essere coraggiose eravamo più noi che lui”. “A Olga e Grazia auguro tanta felicità – commenta il sindaco – e ritengo, da un punto di vista strettamente personale, l’unione civile una cosa buona, una scelta che va rispettata soprattutto in un Paese moderno e democratico che tutela i diritti di tutti i cittadini. È giusto che il Governo abbia deciso di garantire a persone dello stesso sesso alcuni diritti civili minimi sul piano assistenziale, previdenziale e successorio”. La coppia vive in Albairate da vent’anni e da dieci, con passione e professionalità, “sforna” gelati e altre prelibatezze diventando ormai per tutti una vera istituzione. “All’inizio su di noi c’è stata un po’ di curiosità – racconta Grazia – ma mai diffidenza o brutti episodi e noi d’altronde non ci siamo né nascoste né esibite”. Un low profile, ma soprattutto una normalità che col tempo ha ripagato con la grande partecipazione dello scorso 8 marzo, data non casuale e simbolica. “Abbiamo voluto questo giorno perché quest’anno era dedicato non solo alla donna, ma anche a combattere tutte le discriminazioni di genere”. E difatti alla cerimonia tutti gli invitati esibivano una coccardina fucsia. Così come fucsia erano il papillon e il ciuffo di Grazia, colorati i confetti mentre le fedi sono state portate dal bassotto Cesare, gentilmente prestato per l’occasione da un’amica. “La scelta di unirci civilmente – spiegano quasi all’unisono – è stata una logica conseguenza della nostra convivenza; la legge ora lo permette, ma se fosse stato possibile l’avremmo fatto molto prima”. “Il matrimonio in Italia – spiega il sindaco Pioltini – è possibile solo tra persone di sesso diverso. Mentre le unioni civili possono essere, sia tra eterosessuali, sia tra persone dello stesso sesso. I due istituti hanno una diversa disciplina normativa. Per le Unioni civili, la norma non prevede le pubblicazioni e neanche delle formule particolari, a differenza di quanto prevede il rito del matrimonio. Con la disciplina delle Unioni civili si può aver accesso a tutti i diritti garantiti nel matrimonio. A oggi non è possibile per coloro che stipulano una Unione civile adottare bambini o di ricorrere alla procreazione assistita. Nelle unioni civili non è previsto l’obbligo di essere fedeli. Coppie sposate e unite civilmente possono godere dello stesso trattamento fiscale e previdenziale: detrazioni fiscali assegno di mantenimento, pensione di reversibilità ecc. Le coppie unite in matrimonio e le unioni civili godono gli stessi diritti nelle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia privata”.  “Noi qui in paese – concludono Olga e Grazia – abbiamo fatto da apripista, ma nessuno dovrebbe avere paura di compiere questo passo. In fin dei conti dove ci sono amore e conoscenza il pregiudizio non esiste”. Parola di maghe! Simona Borgatti