ABBIATEGRASSO – Da 7 anni nel muro di cinta, in via De Amicis, dell’edificio che ospita la Croce Azzurra c’è una porticina, se la si apre dopo un tempo breve, suona un dispositivo in Croce Azzurra che avverte i volontari sempre presenti. In passato è capitato che suonasse ma la culla era vuota, uno scherzo sciocco. Mercoledì sera alle 23.16 suona l’allarme e nella culla termica questa volta c’è una bimba. Lo stupore e l’emozione di Chiara Recalcati e Jahar Khalid, i volontari  di turno in Croce Azzurra, sono indescrivibili. Una bimba, di carnagione chiara, dorme avvolta in un lenzuolo. Anche se appare in buone condizioni, immediatamente vengono allertati l’ospedale di Magenta e i Carabinieri. Il comandante della Compagnia di Abbiategrasso, capitano Antonio Bagarolo, interviene personalmente per escludere segni di violenze e maltrattamenti. Il primario di Neonatologia, dott.ssa Luciana Parola, dopo gli accertamenti la mattina dopo ha dichiarato: “La neonata sta bene. Pesa 2 chili e 100 grammi ed è di razza caucasica. Non è appena nata, il parto dovrebbe essere avvenuto circa una settimana fa. Al momento del ritrovamento era in ottime condizioni: pulita, avvolta in coperte, con il cordone ombelicale ben trattato. Solo un pochino fredda e con la glicemia bassa. Le abbiamo somministrato un pasto e subito è stata bene. Ora è in culla, in osservazione, è tranquilla e rilassata. Una bellissima  bambina, coccolata da tutto il reparto”. La notizia si è diffusa in città in un baleno, una notizia che ha toccato il cuore di tutti, che ha strappato sorrisi e pensieri benaugurali per questa piccina che ha iniziato in modo anomalo il suo percorso di vita. Una vita che la sua mamma ha comunque scelto di donarle, che l’ha accudita per qualche giorno e poi, probabilmente non si saprà mai perché, se ne è separata, ma le ha fatto un altro dono importante lasciandola in una situazione non a rischio ma protetta, un gesto che è indice di attenzione e amore. E un gesto d’amore è stato quello di Silvana e Guido Bernardi che nel 2009 proposero e finanziarono il progetto della ‘Culla per la Vita’. Soprattutto per loro l’emozione e la gioia è stata grande quando hanno saputo della presenza della bimba. “L’abbiamo saputo al mattino perché – spiega l’ing. Bernadi – il dispositivo dopo aver suonato ha avvertito la Croce Azzurra, Teresa Ceni Longoni del CAV, ma non mia moglie Silvana, probabilmente a causa di un disguido tecnico dopo l’ultimo controllo di 15 giorni fa. In ospedale, dopo la conferenza stampa, i sanitari hanno aperto la culla termica e ci hanno fatto vedere la bambina, è bellissima! Siamo molto contenti. Sette anni fa, ci colpirono molto alcuni casi di neonati trovati nei cassonetti, abbiamo pensato di offrire un’alternativa, un posto sicuro in cui lasciare un bambino. Non pochi hanno criticato la nostra scelta, dicendo che si trattava di ‘soldi buttati’, altri invece ci hanno contattati per chiederci il progetto che poi hanno realizzato a Perugia, nelle vicinanze dell’ospedale, siamo diventati anche punto di riferimento per il CAV che offre alle donne un’alternativa all’aborto”… Questa bimba, che è stata chiamata Azzurra dal medico di turno al Fornaroli perché per primi si sono occupati di lei i volontari della Croce Azzurra, è un dono per tutti noi, forse risulterà nata ad Abbiategrasso, città a cui sarà comunque sempre legata la sua storia, ora attende di essere accolta tra le braccia amorose di una famiglia. (Foto Studio Sally). E.G.