ABBIATEGRASSO – Dopo l’allarme di mercoledì 8 aprile per la presenza di un ospite Covid nella RSA fondazione Casa di Riposo Città di Abbiategrasso, il coordinatore di F.I. Giuseppe Fanigliulo e il consigliere comunale Giuseppe Serra il 13 aprile hanno scritto una lettera, inviata anche al giornale per conoscenza, ad ATS, al sindaco Nai, all’assessore Gallera e al governatore Fontana, per sollecitare tamponi e test a operatori e ospiti della struttura per tutelare la loro salute. Nella lettera lamentano la decisione di ATS di aver disposto accertamenti solo per gli ospiti, escludendo gli operatori e “l’inerzia di Ats” nonostante le ripetute richieste dei vertici della Fondazione. Segue l’invito ad attivarsi anche al sindaco e all’assessore Gallera. Intanto al primo decesso se ne sono aggiunti altri quattro, non identificati come Covid ma dubbi visto l’esito dei primi 20 tamponi agli anziani ospiti che hanno appurato 17 positivi, forse anche il 18esimo e solo 2 negativi. Conosciuti i risultati, sia la Fondazione che il sindaco Nai hanno sollecitato di nuovo perché tutti gli ospiti e gli operatori in RSA vengano sottoposti a esami diagnostici. Servono 150 tamponi, ne erano stati promessi 90, ne sono arrivati solo 20. Ora il sindaco ha contattato il laboratorio che ha eseguito i primi 20 tamponi e ne ha ordinati per tutti, sperando che si possano fare il prima possibile. Colpisce che l’ATS (Agenzia di Tutela della Salute a cui la legge regionale attribuisce funzioni di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie dalle strutture accreditate, il governo della presa in carico della persona in tutta la rete dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali, ecc.), istituzione pubblica, non riesca ad organizzare tale servizio, costringendo i sindaci e i cittadini a cercare privatamente delle soluzioni e a rivolgersi a pagamento per lo più a strutture private. E.G.
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