ABBIATEGRASSO – Stop all’attesa! E’ finito il tempo del tototraccia e da mercoledì 17 giugno hanno preso il via gli esami di maturità, che vedono mezzo milione di studenti alle prese con tre prove scritte della durata massima di sei ore e minima di tre (a cui sarà assegnato un punteggio massimo di 15/15 e minimo di 10/15 ciascuna) e con una temutissima prova orale. Come sono andate le prime due prove? I nostri maturandi temono di più lo scritto o l’orale? Per scoprirlo e per cogliere le impressioni “a caldo” tra gioie, delusioni, paure e soddisfazioni siamo andati all’uscita delle scuole di Abbiategrasso! Tra le quattro tipologie d’esame del primo scritto d’italiano, ovvero analisi del testo (tipologia A); redazione di un articolo di giornale/saggio breve (B); tema di argomento storico (C); tema di ordine generale (D), ha letteralmente spopolato il saggio breve! A cimentarsi nell’analisi letteraria, dove figurava un brano tratto dal romanzo Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, sono stati soprattutto, come era facile prevedere, i ragazzi del Liceo Scientifico. “Non era una traccia proibitiva – ha commentato uno di loro – non serviva conoscere l’autore”. Una traccia giudicata “fattibile” anche dagli alunni del Lombardini (tra l’altro in pole position, primi a finire!), dell’Itis, del Liceo Pedagogico e di Ragioneria, ma “abbiamo preferito il saggio breve – hanno dichiarato – che si deve sviluppare a partire da tracce e documenti. Ci hanno proposto 4 tracce e dovevamo sceglierne una”. La maggior parte ha optato per quella sui nuovi modi di comunicare, correlata all’ambito tecnico-scientifico. Eccola: “lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’elettronica e dell’informatica ha trasformato il mondo della comunicazione, che oggi è dominato dalla connettività. Questi rapidi e profondi mutamenti offrono vaste opportunità ma suscitano anche riflessioni critiche”. Due gli autori citati: Maurizio Ferraris, Dove sei? Ontologia del telefonino, e Daniele Marini con un articolo de La Stampa dal titolo: Con smartphone e social è amore, ma dopo i 40 anni. Giudicati interessanti anche gli altri tre ambiti della tipologia B, che hanno spaziato dalla Letteratura come esperienza di vita, alle sfide economiche e sociali per i cittadini del XXI Secolo, fino al Mediterraneo. Meno inflazionato, pare, il tema di ordine storico (tipologia C), focalizzato sulla Resistenza con un brano di Dardano Fenulli, vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Quotato, soprattutto tra i maturandi del Liceo Pedagogico, anche il tema di argomento generale (tipologia D) che partiva da una celebre frase del premio Nobel per la pace Malala Yousafzai: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Originali ma inattese le tracce: “Ci aspettavamo ISIS e immigrazione o EXPO” hanno detto gli studenti. Se la prima prova era uguale per tutti gli indirizzi di studio, la seconda variava a seconda del percorso: i più preoccupati erano decisamente gli alunni dello Scientifico, che poco prima di “subire” Matematica ci avevano confessato: “Se passate alla fine della prova vedrete il nostro sangue scorrere per la strada”. Ma alla fine è andata meglio del previsto! Più soddisfatti i ragazzi dell’Itis “Avevamo fatto simulazioni durante l’anno – hanno detto – ed eravamo preparati. Ci preoccupa di più la terza prova”. Lo stesso per le alunne del Pedagogico. Si aspettavano qualcosa di più semplice, invece, gli studenti di Ragioneria. Insomma, gli esami di maturità sono da sempre un rito di passaggio, una consacrazione al mondo dei grandi. E noi auguriamo un grande in bocca al lupo ai nostri maturandi e lasciamo spazio al countdown per il “quizzone” (che i ragazzi hanno affrontato lunedì) e… per l’orale che, stando alle risposte all’intervista, preoccupa molto più dello scritto! Emanuela Arioli
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