ABBIATEGRASSO – Giunta alla sua tredicesima edizione, la stupenda “Maratona Letteraria” abbiatense ha saputo, come sempre, presentare un percorso letterario ed emozionale di primo livello, per nulla faticoso o noioso da seguire. Ad ospitare l’evento, domenica 20 ottobre, organizzato dall’associazione Iniziativa Donna e L’Altra Libreria, la bellissima sala consiliare del Castello Visconteo. Mattinata dedicata ai più piccoli, con racconti e sorprese presentate dagli alunni della scuola dell’infanzia primaria dell’istituto Comprensivo di via Palestro. Dalle 15 invece il via ufficiale della maratona. La formula ormai consolidata e sempre di successo è quella della staffetta, tanto per restare sul parallelismo sportivo. Decine di persone, per l’occasione narratori, cantastorie, attori, si sono alternate passandosi un immaginifico testimone, il tema di quest’anno: l’ambiente.
L’idea degli organizzatori e del direttore artistico Ivan Donati, nonché presentatore e mattatore della manifestazione, nasce dalla famosissima filastrocca “Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra”. Nata questa primavera ma perfettamente calzante al periodo attuale, mondiale e locale. L’unicità della Maratona Letteria sta nel proporre testi di canzoni, libri, cartoni, film, spettacoli, magari più o meno famosi, ma resi speciali perché non solamente recitati, ma fatti propri, rielaborati e reinterpretati. Citando Massimo Troisi: “La poesia non è di chi la scrive, ma di chi gli serve”. E’ così che tutti i protagonisti ci fanno riscoprire un nuovo Rodari, un nuovo Tolkien o Gaber, il loro. Sta in questo la magia dell’evento, tutto diventa unico e irripetibile per quella giornata. Endrigo, Celentano, Leopardi, Parini, persino Papa Francesco, più di quaranta gli autori e gli artisti da cui i maratoneti hanno preso in prestito un loro lavoro. Tutte esibizioni spontanee, volute e sentite, ognuna custodiva l’anima del narratore, ce ne mostrava la sensibilità, l’impegno e la passione. Impossibile nominarle tutte ed imperdonabile sarebbe citarne solo alcune, ognuno dei moltissimi spettatori accorsi durante tutta la giornata avrà avuto la sua esibizione preferita, quella che più l’ha toccato, commosso, fatto riflettere o stupito. Tante emozioni hanno riempito la sala consiliare, molte vorremmo rimanessero lì, in attesa che qualcuno le facesse proprie… Così come per i narratori, maratona è stata anche per il pubblico; difficile seguire tutta la manifestazione fin sul tardi della sera. Quindi ogni spettatore ha raccolto qualche testimone lasciato dai maratoneti, ci sarà chi ha ascoltato un canto indiano, chi la fine di un Impero, alcuni le parole del Papa o di un poeta… Poco importa chi o cosa si sia avuto la possibilità di ascoltare, quello che conta è che ognuno avrà certamente colto e portato con sé il senso di questa giornata. Riflettere su ciò che ci circonda, sull’unico mondo che abbiamo e che comunque il pianeta saprà adattarsi, foreste, fiumi, oceani, ghiacciai, tutto prenderà una nuova forma e vivrà ancora, quelli che ne avranno le conseguenze peggiori saranno senza dubbio le nuove generazioni. Un proverbio indiano recita così: “Non ereditiamo la terra dai nostri avi; la prendiamo in prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela”. Grazie ad eventi come la Maratona Letteraria ci si sente meno soli; anche se minacciati da un futuro difficile che incombe, lo stare insieme e il condividere pensieri ed emozioni ci lascia la voglia di inseguire e lottare per una speranza, quella di un futuro diverso da pensare e costruire, cominciando da se stessi, le vere rivoluzioni cominciano sempre da lì. Luca Cianflone