ABBIATEGRASSO – Dopo la bufera sul sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha costretto il Pd a sfiduciarlo e a portarlo alle dimissioni, scoppia il caso Milano che riguarda due componenti della giunta Maroni, il vicepresidente ed ex assessore regionale alla Sanità  Mantovani, da sempre berlusconiano, arrestato con il suo braccio destro Giacomo Di Capua e l’ingegnere del provveditorato interregionale opere pubbliche Angelo Bianchi per corruzione, concussione, turbativa d’asta. Una dozzina gli indagati, tra questi anche l’assessore leghista al Bilancio, Massimo Garavaglia che, appresa la notizia, ha espresso il suo stupore e la disponibilità a chiarire immediatamente la sua estraneità al settore sanità. Poi è circolata la voce che probabilmente l’accusa riguarda una turbativa d’asta, avendo Garavaglia espresso la preferenza dell’affidamento del trasporto di pazienti dializzati all’associazione di volontariato Croce Azzurra del territorio, piuttosto che alla siciliana One. “Ha semplicemente cercato di difendere il proprio territorio, pensando a chi, essendo del posto e di già provata capacità, poteva meglio garantire un servizio”, questo e moltissimi altri gli attestati di stima dei marcallesi dove Garavaglia è stato sindaco prima di essere eletto Senatore, carica che ha lasciato perchè chiamato da Maroni come assessore all’Economia nella giunta che governa la Lombardia. In continua crescita anche le testimonianze e le dichiarazioni dei leghisti e non solo che, sui social media, esprimono solidarietà e stima a una persona della cui onestà sono certi. “Io sto con Gara”, “Siamo tutti Garavaglia”, sono tra i più cliccati, il coordinatore nazionale dei Giovani Padani afferma: “Si tratta di una dichiarazione di guerra alla Lombardia, anche in vista dell’imminente referendum sull’autonomia”. Salvini non è da meno: “Garavaglia avrebbe quindi ‘truccato’ un appalto, poi vinto da altri. Se aiutare, senza peraltro riuscirci, un’associazione di volontariato è  un reato mi auto-denuncio anche io: arrestatemi!”. Se per Mantovani si ipotizza un conflitto di interessi poichè ricopriva la carica di assessore alla Sanità pur essendo proprietario di diverse rsa per anziani, è difficile concepire l’accusa a Garavaglia, la magistratura sembra dare  per scontato che non ha preso un euro e lo accusa di aver preferito un’associazione locale per un possibile ritorno in termini di voti. Certo i voti servono per essere eletti e i voti si guadagnano conquistandoli sul campo con l’attenzione al territorio, con scelte apprezzate più che con campagne elettorali in cui tutti i partiti investono molte risorse e che, per coerenza secondo l’accusa, la magistratura dovrebbe impedire. La percezione dell’uomo comune è di grande disorientamento nell’assistere a una lotta sempre più feroce tra chi gestisce i poteri, lotte violente all’interno dei palazzi della politica, dei singoli partiti ma anche del Vaticano, con metodi diversi che vanno dall’insinuare il dubbio e il discredito, all’arresto o all’outing con tempismi perfetti, o forse sospetti. E.G.