ABBIATEGRASSO – Dopo il giro di boa, a più di metà percorso della legislatura chiediamo al sindaco Pierluigi Arrara un bilancio su quanto fatto, commenti su quanto si sta facendo e cosa spera di riuscire a fare prima del termine del mandato e se intende ricandidarsi.

Lo incontriamo nel suo ufficio in municipio. “Dopo 3 anni da sindaco di Abbiategrasso – afferma – mi sono reso conto di quanto il  periodo sia difficile e complesso rispetto agli anni in cui c’erano risorse economiche che non risolvono ma senz’altro tamponano… Quand’ero assessore, a  questo tavolo si decideva come spendere gli oneri di urbanizzazione, ora ci si trova per decidere dove tagliare, una politica restrittiva che non può certo soddisfare. Per chiunque si candida è davvero difficile rivincere, è difficile governare oggi ma sono, come spesso dico, felice del rapporto che si instaura con la città, un rapporto che umanamente arricchisce, ‘confessore’ di situazioni umane delicate, coinvolgenti anche dal punto di vista emotivo, la cosa più difficile è riuscire a dare speranza. Fare il sindaco di Abbiategrasso è una fortuna per la dimensione, la bellezza della città, una città che fa entusiasmare e qualche volta… arrabbiare”. Qual è la difficoltà più grande? “Cercare di portare aria nuova, Abbiategrasso è restia ai cambiamenti, conservare il presente paga poco, anche in ambito politico molti sono preoccupati di non fare pur di essere rieletti. Non voglio farmi condizionare solo da una risposta elettorale, a volte gli abbiatensi sono ‘gufi’, come dice Renzi, riferendosi non a chi critica ma a chi gode se le cose vanno male”. Ad esempio? “Ad esempio l’esperienza all’Annunciata di Cracco, prima che iniziasse c’era già un giudizio negativo. Si sta decidendo la postazione definitiva del mercato e interventi e soluzioni viabilistiche e igienico sanitarie, intendo tener conto delle esigenze di tutti a cominciare dai cittadini oltre che di commercianti e ambulanti, si è molto parlato della chiusura dei negozi nel centro storico dove nell’ultima settimana ne hanno aperti tre nuovi… Non è più tempo di rinviare le scelte, servono decisioni rapide e il coraggio di farle. Riscontro troppa ritrosia al cambiamento anche nelle riunioni politiche, mi dà fastidio perdere tempo, fare una commissione non risolve il problema, spesso lo rimanda soltanto. Il rischio è quello di voler amministrare cercando di accontentare tutti e questa lentezza politica l’ho sentita soprattutto da parte delle forze politiche di maggioranza. Indicazioni contraddittorie come per lo shopping bus che prima si è voluto sopprimere, recentemente solo a chiamata, ho perorato  invece una sperimentazione di due mesi per quantificarne l’utilizzo, solo di venerdì con due linee. Non si possono fare scelte solo a livello emotivo, chiedere di togliere un servizio e poi spingere per rimetterlo, già la macchina burocratica è lenta …” Di cos’altro vi state occupando in questo periodo? “Di interventi anche minimali sulle strade, ma anche con ‘cassonamento’ ossia impermeabilizzazione, ghiaia e catrame, lavori più accurati quindi che richiedono più tempo ma che si richiede garantiti perché non debbano essere rifatti poco dopo.  Abbiamo incontrato difficoltà a staccarle dalla politica ma abbiamo scelto di far gestire le fiere da Amaga a cui abbiamo chiesto che nel giro di 3 anni si autofinanzino, almeno per quanto riguarda Abbiategusto, fiera prettamente commerciale. Sempre di più gli enti, a cominciare dalla Città Metropolitana, si occuperanno solo di compiti istituzionali, la tendenza è delegare tutto il resto”. Piazza Castello riapre? “Riapriremo a fine lavori di viale Manzoni, ora sospesi per la fiera, quindi tra una decina di giorni, intanto è allo studio di un tecnico incaricato, un piano di viabilità generale, che verrà verificato con cittadini e commercianti e che prevede una zona ztl con il passaggio in parte consentito a tutti e in parte solo ai residenti, dando priorità ai pedoni , poi a bici e auto”. Altri obiettivi? “Riteniamo prioritaria la piscina ma la realizzazione sarà più lenta del previsto perché si sta ancora cercando la soluzione finanziaria che pesi il meno possibile sulle casse del comune. Anche per la scuola di via Colombo la criticità è il leasing già costato un milione e mezzo di euro, difficile ora che la ditta è fallita, trovare un’altra azienda che porti a termine il lavoro allo stesso prezzo stabilito. Si sta concludendo anche la pratica per la velostazione e si sta valutando nel Piano dei Parcheggi quanti posti lasciare liberi e quanti a pagamento nell’area della stazione, conteggiando i vicini posti di via Negri e del parcheggio tra via Cavallotti e via Paolo VI°. Intendiamo continuare con i lavori nei quartieri dove si è iniziato il servizio di ascolto, controllo e passaggio dell’unità mobile della Polizia Locale dalle 17.30 alle 20, considerate critiche e a rischio furti. Per quanto riguarda il Golgi, dopo la battuta di Maroni sulla disponibilità della Regione a finanziare progetti sull’area dismessa, si sono intensificati gli incontri con l’ente proprietario, presenteremo alcune proposte per verificare se è possibile un accordo di programma”. Pensa di ricandidarsi? “Ad oggi non ci ho pensato, vorrei valutare l’anno prossimo cosa riesco a fare, non sono uno che si autoricandida , si valuterà con la maggioranza”. Ma le piacerebbe? “Da un lato sì perché un mandato serve a capire e ad iniziare percorsi che poi vorresti concludere, la reputo una bellissima esperienza ma fare il sindaco è anche molto impegnativo. E’ una scelta che comunque vorrei condividere con la gente e con le forze politiche”.