ABBIATEGRASSO – Il nuoto sincronizzato è uno sport che alla tecnica aggiunge molti altri elementi: ginnastica, danza, coreografie, sincronia con la musica. E’ senza dubbio uno sport molto scenografico che richiede grande padronanza dell’apnea subacquea, resistenza, abilità e particolare grazia. Tutte caratteristiche che Mia Bernault dimostra di possedere. Mia ha 14 anni, domenica 23 gennaio nella piscina comunale di Legnano si sono svolti i campionati regionali, le atlete in gara sono 104 e Mia ottiene un terzo posto con 71000 punti e stacca il pass per accedere ai campionati italiani che si terranno a Riccione dall’8 al 9 maggio, dove la vedremo gareggiare anche in rappresentanza della sua società la ‘Rari Nantes’, con l’esercizio “solo”. Mia si allena ogni giorno a Legnano per quattro ore. Ogni giorno fra andata e ritorno fa due ore di viaggio. Mangia in macchina e studia la mattina presto prima di andare a scuola o fino a tarda sera. Ma conosciamola meglio: Mia Bernault è nata a Magenta da madre abbiatense e padre francese nel novembre 2007, oggi frequenta la prima liceo scientifico all’Istituto Bachelet di Abbiategrasso. Dal 2015 pratica nuoto sincronizzato a livello agonistico nella squadra “Rari Nantes Legnano” nella categoria ragazze (13-15 anni) allenata dai due tecnici Cinzia Storni e Silvia Vismara. Quella di domenica è solo l’ultima vittoria, infatti da anni si contraddistingue per bravura, duro lavoro, sacrifici e capacità di ottenere risultati. Numerosissime le sue vittorie, già dai primi anni si piazza nelle prime posizioni regionali e nazionali. Nel 2018 sale sul podio in tutte le competizioni regionali e conquista due medaglie d’oro anche nelle gare di balletto nell’esercizio ‘solo’ e nel ‘doppio’ con la sorella acquisita, Viola Mirigliani. Poi nel novembre 2019, al primo anno nella nuova categoria, viene operata a un ginocchio ma non si ferma, si rialza il  prima possibile e dopo un mese, nel gennaio 2020, si piazza prima in regione nella sua categoria. Poi arriva il maledetto virus e tutto si ferma. Ma non Mia. Gli allenamenti continuano online per tre ore al giorno e a luglio riesce a entrare di nuovo in acqua. I campionati vengono annullati. Riparte da settembre la nuova stagione 2020/2021 e, nonostante il virus, le quarantene sportive e scolastiche, riprendono quotidianamente gli allenamenti. Mia affronta brillantemente tutta la stagione sportiva piazzandosi sempre al primo posto del suo anno a livello regionale e ventiduesima ai Campionati Italiani di Savona (ottava dell’anno 2007). E’ iniziata da poco la stagione sportiva 2021/2022. A dicembre arriva per Mia la chiamata a partecipare alle selezioni per entrare nella Nazionale Italiana a Savona dal 3 al 7 di gennaio 2022. Ma la pandemia prende il sopravvento e purtroppo le selezioni vengono rinviate solo due giorni prima della partenza. E’ grande la delusione di una ragazzina di 14 anni che vede allontanarsi il suo grande sogno. Ma Mia, come sempre, non molla e…domenica conquista ancora una volta il podio. Mia conquista e vince anche per bellezza, umiltà e simpatia. Le chiediamo: Mia, cos’è per te il nuoto sincronizzato? Risponde: “Il nuoto sincronizzato per me è tutto. Da piccola vidi un documentario in televisione, ‘Vite in apnea’ girato a Savona da Linda Cerruti e Costanza Ferro, campionesse e rappresentanti della Nazionale Italiana. Incuriosita chiesi alla mamma di iscrivermi a un corso, e fu subito amore. Il nuoto sincronizzato è però uno sport molto difficile e impegnativo. Le sessioni di allenamento si suddividono in vari allenamenti, quelli molto rigorosi di nuoto, di potenziamento in palestra, salti acrobatici, danza e ginnastica ritmica. Vivi praticamente in piscina, e il bello è che le tue compagne di squadra e le tue allenatrici diventano a tutti gli effetti la tua famiglia”. Cosa provi quando entri in acqua, quando gareggi? “Quando entro in acqua è come se entrassi in un altro mondo. Un mondo più tranquillo, ovattato, dove regna la pace e dove tutti i suoni del nostro corpo diventano ‘amici’. Per esempio, avete mai ascoltato il vostro cuore sotto l’acqua? Il suono del mio cuore è meraviglioso. L’acqua è decisamente il mio elemento. Quando vi   sono immersa mi sento più leggera e riesco a esprimere tutto i sentimenti che provo. L’adrenalina della competizione per me è qualche cosa di magico, anche se a volte ammetto possa giocare brutti scherzi. Solitamente quando gareggio non penso più a nulla, penso solo ‘oggi vado lì…e spacco’”. Tante emozioni che ti spingono a fare tanti sacrifici e a continuare… “Passione e amore per lo sport e spirito di competizione! Fare sport a livello agonistico significa sacrificio. Allenarsi quattro ore al giorno e fare due ore di viaggio è veramente pesante, soprattutto alla mia età. La mattina la mia sveglia suona alle 5.30 per studiare. I miei compagni di classe quando escono ormai non mi chiedono più di unirmi a loro perché sanno che non posso mai, e alcuni pensano magari che io sia complicata o che non abbia voglia di uscire. Socialità zero. Nessuno capisce la mole di lavoro quotidiana e parecchie volte mi sento sola e incompresa. Però ci sono sempre persone che mi aiutano e voglio proprio in questa occasione ringraziare la mia compagna di classe Matilde. Ogni giorno scherzando le dico che senza di lei non saprei proprio come fare… e anche i miei professori sono di grande gentilezza e disponibilità”. Qual è il tuo più grande sogno? “Il mio più grande sogno è quello di entrare nella Nazionale Italiana di nuoto sincronizzato e perché no, di partecipare un giorno ai Giochi Olimpici!”. Un sogno che, scommettiamo, Mia realizzerà. Enrica Galeazzi