ABBIATENSE – Nella serata del 10 giugno la Carovana Antimafia Ovest Milanese ha tenuto un incontro
presso l’ex Convento dell’Annunciata ad Abbiategrasso. Presenti diverse figure dell’antimafia nazionale e
regionale: Stefano Ammendola Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano;
Monica Forte – Presidente Commissione Antimafia della Regione Lombardia; David Gentili – Presidente
Commissione Antimafia Comune di Milano; Daniela Cattaneo- Associazione culturale Eureka; Alessandro
Boldrini – Giornalista di Libera Stampa l’Altomilanese e militante Carovana Antimafia; Moderatore – Piero
Sebri – Presidente della Carovana Antimafia Ovest Milano.
Grande assente Federico Cafiero De Raho – Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo,
impossibilitato a partecipare alla conferenza per improrogabili impegni di lavoro.
I relatori si sono confrontati sul tema della criminalità organizzata, con un focus particolare sulla
‘ndrangheta al nord. La mafia calabrese è ormai da decenni radicata nel nostro territorio, il giornalista
Boldrini nel suo intervento di apertura ha fatto i nomi di alcune delle famiglie che vivono ed operano nel
milanese, facendo nomi e cognomi, legandoli a luoghi ed attività.
Dopo un saluto e un sentito messaggio del Sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai ,gli altri relatori hanno
affrontato il tema con uno sguardo più ampio e improntato sull’educazione e la condivisione della
memoria. Stefano Ammendola, raccontando episodi di una carriera contro le mafie, ha spiegato come e
quanto la mafia sia cambiata in questi decenni, di come coppola e lupara abbiano lasciato spazio ai colletti
bianchi, alle operazioni commerciali e agli investimenti nell’economia globale, soldi sporchi ripuliti nel
libero mercato, tramite percorsi raramente ripercorribili per colpa o di leggi e collaborazioni che mancano o
per motivi di coperture e raggiri fiscali.
David Gentili ha voluto ribadire come tutti i partiti, ogni organo vicino al potere in effetti, sia soggetto alle
infiltrazioni mafiose, occorre tenere sempre alta l’attenzione e misurare ogni iniziativa, importante
osservare come poi gli eventuali corpi partitici colpiti dal fenomeno delle infiltrazioni mafiose reagiscano a
questo, lì si possono notare le differenze. Da evidenziare il concetto (troppo spesso dimenticato) che un
politico non è per legge al pari di un cittadino senza incarichi pubblici; il primo ha l’obbligo della correttezza,
deve svolgere il suo compito con onore e disciplina, quindi, ha continuato Gentili, “se per un comune
cittadino è giusto aspettare il terzo grado di giudizio, è impensabile che per un rappresentate delle
Istituzioni si debba fare altrettanto, il processo deve esser sì veloce, ma un politico non dovrebbe potersi
appellare ad esempio alla prescrizione o alla facoltà di non rispondere, ha una responsabilità maggiore,
deve esser trasparente”.
Monica Forte ha richiamato tutti i presenti all’esigenza di un maggiore senso del dovere e di giustizia, dal
cittadino comune, passando per i sindaci, arrivando fino alle Istituzioni. Esser coscienti insomma di poter e
dover contribuire tutti alla legalità di uno Stato.
Daniela Cattaneo con i suoi progetti con i più giovani si è sempre chiesta cosa sia per loro la mafia.
Lavorando da questa domanda ha portato e porta avanti iniziative utili ai più giovani per costruirsi gli
anticorpi per questo “tumore” che è la mafia.
In conclusione il presidente Sebri ha lasciato spazio alle domande del pubblico. Da evidenziare l’intervento
dell’ex Sindaco di Sedriano Alfredo Celeste (vistosi sciogliere il Consiglio comunale per mafia nel 2013 ed
inquisito lui stesso), il quale ha lamentato il fatto che nell’intervento di apertura sia stato menzionato il
caso di Sedriano come primo comune lombardo sciolto per mafia, senza però ricordarne che lui, allora
appunto Sindaco, qualche anno fa sia stato assolto.
Con un po’ di tensione si è concluso un incontro interessante e sempre utile per tenere alta l’attenzione sul
tema delle mafie. Importante la presenza di molte autorità locali e di alcuni esponenti di associazioni del
territorio come l’Associazione Orizzonti di Vermezzo con Zelo. Luca Cianflone