ABBIATEGRASSO – Non è stata la pioggia a fermare il regolare svolgimento della giornata che tradizionalmente la Filarmonica dedica al ricordo dei propri defunti, e che segna anche la ripresa delle attività dopo la pausa invernale. Domenica, dopo la sfilata dalla sede fino al cimitero, ove è stato eseguito “Signore delle cime”, il bandon si è recato suonando in piazza Marconi e poi in Basilica, ove ha presenziato alla Santa Messa, durante la quale ha “pregato suonando” come giustamente notato dall’officiante. Al termine della funzione, nel giardino della sede, si è voluto ricordare in presenza della moglie e dei fratelli e sorelle, piantando una quercia simbolo di solidità accompagnata da una targa, Carlo Marnati, che tanto ha dato alla banda e in particolare alla scuola allievi, mancato purtroppo lo scorso mese di giugno. Un pranzo in allegria con la classica tombolata hanno poi chiuso la giornata. Ma è stato, come si diceva, solo l’inizio di una stagione che si preannuncia ricca di impegni ed iniziative. La Filarmonica festeggia infatti in questo 2016 i 170 anni di attività. Dirigenti e bandisti si rendono ben conto di cosa significhi avere una tale storia, ed è un obiettivo primario portare avanti questa gloriosa tradizione che sempre ha dato lustro, ovunque andasse, alla città di Abbiategrasso. Molti saranno gli appuntamenti di incontro con la città. Oltre ai classici appuntamenti, sono previsti due raduni bandistici (il primo si svolgerà in aprile e vedrà la partecipazione delle bande di Cisliano, Rosate e delle due bande abbiatensi, Filarmonica e Garibaldi), concerti dentro e fuori città, concorsi per le scuole e molte altre iniziative, che verranno via via indicate nel dettaglio. Un particolare rilievo rivestiranno, per gli allievi della Scuola di Musica, due premi che saranno “intitolati” a due uomini che l’hanno presa in carico, gestita e resa quello che è ora, ovvero uno dei fiori all’occhiello della Filarmonica. Parliamo del prof. Sabino Galasso, che da presidente non solo fu impegnato in prima persona nell’impresa della sede, ma anche nella conduzione della Scuola, e di Carlo Marnati, che con entusiasmo ha accompagnato centinaia di ragazzi sulla strada delle sette note. In occasione del 170° infatti, la moglie del professore, Paola Andreoni Galasso, ha infatti deciso di premiare i tre migliori allievi dei corsi di musica, che verranno scelti sulla base dell’impegno e dei risultati da una commissione; avrà invece cadenza annuale il premio che Pina Paladino Marnati e i fratelli e sorelle di Carlo hanno scelto di offrire ad uno tra gli allievi che, in occasione del Concerto di Novembre, faranno l’ingresso ufficiale in Filarmonica. Un sentito grazie dalla banda va a tutti loro per la sensibilità e l’impegno nel ricordare e tenere vive due persone che tanto hanno fatto.