Considerata la ZERO attenzione fino ad ora dimostrata dalla sua amministrazione, ma

rappresentando le oltre 400 persone che hanno sottoscritto la nostra iniziativa, ci ripresentiamo a

Lei per la seconda volta (la terza dall’inizio, la prima era indirizzata alla sua amministrazione) con

questa nuova lettera per fare richiesta di un dibattito pubblico di quartiere ed evidenziare per

l’ennesima volta il disagio del quartiere Primavera a seguito dei sensi unici imposti dalla sua

amministrazione, per motivi sconosciuti o conosciuti a pochi intimi, tanto da non poterli spiegare e

adducendo a decisioni prese dalla precedente amministrazione.

Per correttezza riteniamo sia il caso di evidenziare agli oltre 400 firmatari che la lettera

aperta, a lei indirizzata, di Maggio 2016 come la precedente lettera di richiesta di discussione in

Assemblea Pubblica di Aprile 2016, sono state meramente e inspiegabilmente IGNORATE,

nessuna risposta! Le possiamo garantire che la delusione di non ricevere risposte dalla sua (nostra)

amministrazione Comunale, e da lei come Primo Cittadino, è considerata, da tutti noi,

estremamente offensiva. Dopo tutto si chiedeva solo un confronto pubblico per suggerire

soluzioni alternative e sistemare al meglio la viabilità, soluzioni suggerite e condivise da una parte

del quartiere scontenta della modifica inspiegabilmente apportata, modifica che ha richiesto costi

per studi ed esecuzione di parecchie migliaia di euro che, per ragioni di trasparenza, teniamo a

precisare che erano soldi di tutti i contribuenti e come tale era una decisione da condividere e

perlomeno meritevole di risposte o confronti da parte sua e/o della sua amministrazione.

E’ nostro convincimento che il saper ascoltare e mediare sia una prerogativa di

amministratori che si sono proposti, e sono stati votati (accordata la fiducia), per gestire gli affari

pubblici.

Amministratori che prendono decisioni per iniziative personali, o suggerite e condivise da

pochi concittadini in stretto rapporto amichevole, o attribuendo la decisione ad altre

amministrazioni, non rappresentano il nostro modello.

Siamo tutti contribuenti, tutti paghiamo le varie imposte, tasse comunali comprese.

Il comportamento della sua amministrazione ci fa sentire come “sudditi di sua Maestà il

Sindaco” a cui tutto è dovuto e, come tali, non degni di ricevere risposte o confronti.

Nel bene o nel male la malasorte ci ha posti in buona compagnia, sarebbe sufficiente

ascoltare i commenti di coloro che abitano, operano e lavorano in centro città.

Non sappiamo quali interessi si celino dietro queste decisioni, ma sarebbe opportuno

renderli pubblici e trasparenti. Forse un giorno ne verremo a conoscenza?

Egr. Sig. Sindaco, suo malgrado, ci rivolgiamo nuovamente a lei in quanto riteniamo di

avere il diritto ad una risposta, e magari ad un confronto, per discutere la viabilità del quartiere.

Per legge la risposta doveva arrivare entro 30 giorni dalla presentazione della prima lettera, ne

sono passati oltre 150 (5 mesi), senza nessun riscontro diretto.

Ci domandiamo in questi casi chi deve far rispettare la legge se non chi ci rappresenta? Ma

siamo pazienti e fiduciosi, aspetteremo altri 30 giorni.

Vogliamo evidenziare ancora una volta che il nostro comitato è disponibilissimo a

concordare una soluzione, tant’è vero che durante le sedute pubbliche (non gratuite ma pagate da

noi) con tanto di gazebo in via Arconati, oltre alle firme, ha proposto anche delle possibili

soluzioni.

Considerato come è stata presa la decisione di esecuzione dei sensi unici oggetto della

discussione e considerato che stiamo parlando di un intero quartiere, non vorremmo ricadere

negli stessi errori di chi li ha proposti e decisi senza un dibattito pubblico per altro previsto da

delibere del consiglio comunale.

Decorsi questi ulteriori 30 giorni senza risposta, ci sentiremo in obbligo verso chi

rappresentiamo ed ha condiviso con noi l’iniziativa, di organizzarci per una o più rimostranze

pubbliche durante le sedute di qualche consiglio comunale, quando capita.

Oppure seguire le vie che la legge mette a disposizione sperando che non tutte vengano

disattese.

Chiederemo le dimissioni di chi ha deciso ed imposto tale soluzione con tanta leggerezza e

senza un preliminare dibattito pubblico di quartiere, in quanto l’operazione è stata pagata con

soldi pubblici di tutti i contribuenti abbiatensi, questo è bene che sia trasparente.

Saremo inoltre orientati ad inoltrare al TAR le nostre richieste in funzione della delibera N.

103 del 15/12/2011 (considerazioni sulla delibera).

Comitato Spontaneo Quartiere Primavera