Il dibattito politico locale sta galoppando al ribasso. Nulla di grave, visto che persone e famiglie hanno ben altre preoccupazioni, ma è comunque un peccato se si hanno a cuore un minimo di identità condivisa e di prospettiva comune. Anziché discutere su presente e futuro – e a questo proposito il nostro giudizio sull’attuale Giunta è noto, ritenendola priva di competenze adeguate e pericolosa per la disinvoltura con la quale maneggia la cosa pubblica scardinando servizi pubblici essenziali – ci si impegna soprattutto a ricostruire il passato a proprio uso e consumo (basti vedere lo sconclusionato manifesto della Giunta del luglio scorso).
Prendo però spunto dai ripetuti recenti articoli dell’ex Sindaco Giuseppe Gatti secondo i quali in sostanza tutto è stato ben fatto dal 1970 al 2004 (lui Sindaco) e tutto è stato sbagliato dal 2005 ad oggi. Evidentemente si tratta di una lettura non realistica (e non condivisa dai cittadini, che nelle ultime elezioni hanno votato per il 75% candidati provenienti dalla Giunta Miracoli e per il 16% la candidata sostenuta da Gatti).
Ad esempio, secondo il mio giudizio Gatti è stato un Sindaco con molte intuizioni innovative ed ha ammodernato Gaggiano realizzando servizi e strutture all’avanguardia per un paese medio-piccolo, ma ha anche costruito una macchina troppo costosa ed eccessivamente basata sulle entrate derivanti dalle costruzioni e sui mutui, cioè sui debiti.
Il crollo degli introiti edilizi (meno 800.000 euro circa all’anno) e il macigno di un indebitamento abnorme (per rimborsare i mutui serve circa 1 milione e mezzo all’anno, cioè oltre il 20% delle entrate), hanno fatto venire i nodi al pettine (e peggio per chi amministrava in quel momento), nodi aggravati dall’impoverimento del tessuto economico dovuto anche ad aree industriali obsolete (diverse aziende di pregio negli anni si sono trasferite), il cui spopolamento ha ulteriormente penalizzato le casse comunali. Analizzando d’altra parte il decennio Miracoli, coincidente in gran parte con la peggior crisi vista da un secolo, vediamo diverse opere realizzate (nuova palestra, nuova biblioteca, ampliamento della scuola materna di Bonirola, piste ciclabili Gaggiano-Vigano e Vigano-Barate, parziale recupero della zona industriale di Bonirola con insediamento di un supermercato), l’abbattimento negli ultimi 5 anni dei debiti sopra citati di circa il 30% e il mantenimento e talvolta rafforzamento dei servizi sociali e scolastici.
Gli errori però non sono mancati. In particolare Sindaco e Giunta non hanno da subito compreso (come a dir la verità è accaduto ovunque) la profondità ed il carattere epocale della crisi, continuando a programmare opere come se la situazione precedente dovesse tornare. Mi riferisco ad esempio alla struttura ex Stallone di Via Gozzadini e al Centro sportivo di Bonirola, due interventi che sarebbe stato molto meglio monetizzare e ridimensionare.
Insomma nessuno è perfetto, e questo vale anche per l’attività politica e amministrativa locale. L’importante è, nelle circostanze date, essere consapevoli di quello che si fa, visto che gli effetti ricadono su tutti, svolgendo al meglio il ruolo assegnato: il nostro è quello di controllo, di approfondimento del merito delle questioni e di preparazione di una squadra alternativa.
Gianluca Bianchi, Consigliere comunale Scegli Gaggiano