Quando ho saputo che ti sei tolto la vita una fitta di dolore mi ha trafitto il cuore, non era possibile, no! Io ti ho conosciuto prima a scuola e poi a Portofranco e di te mi ha subito colpito, che amavi la vita, una domanda intensa la tua, sempre alla ricerca di qualcosa di più, niente ti bastava, e questa tua intensità e inquietudine mi hanno sempre interrogato, vi era dentro una tensione, una vibrazione che non poteva accettare quello che spesso noi invece accettiamo, di ridurre il desiderio. Tu non lo hai mai ridotto, cercavi e cercavi, in modo inesausto, nervoso, ma con una energia che mi affascinava. A Portofranco dove eri venuto per far del bene agli altri la tua testimonianza rimane a sfidarci tutti, ti affidavamo i casi più difficili perché tu eri capace di stare con i ragazzi e le ragazze che avevano problematiche gravi: e tu riuscivi a trovare sempre la strada perché avevi una sensibilità dell’umano che arrivava a cogliere il bisogno e a condividerlo. Così la tua testimonianza ci ha insegnato quello per cui eravamo lì tutti, condividere il bisogno degli altri per scoprire il nostro. Il tuo volto, il tuo sguardo lo portiamo con noi, perdonami, perdonaci di non essere riusciti a portare nella vita il tuo bisogno di infinito, perdonaci, siamo certi che la Misericordia di Dio oggi ti abbraccia, più forte e sicura, e che quello che cercavi oggi lo hai trovato.
Accompagnaci tu dall’alto dei cieli noi che non siamo stati capaci di farti la compagnia che tu chiedevi, accompagnaci tu così che sappiamo vivere la tua stessa domanda, il tuo stesso desiderio.
Grazie, Alessio! Gianni
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