ABBIATEGRASSO – C’erano anche i labari della Sezione e della Fanfara Bersaglieri di Abbiategrasso al Raduno Nazionale di La Spezia sabato 27 e domenica 28 maggio.

Quest’anno si sono superate le 100 persone tra bersaglieri, fanfaroni e simpatizzanti. Sabato pomeriggio, la fanfara “Cav. Gr. Cr. Ambrogio Locatelli” si è esibita nel comune di Licciana Nardi dove, dopo aver reso Onore al monumento ai Caduti, ha tenuto un concerto a ringraziamento dell’ospitalità ricevuta.

Durante il concerto c’è stato anche un simpatico siparietto, dovuto al fatto che tra il pubblico vi era un bersagliere con più di 90 anni, il quale non ha voluto mancare alla manifestazione indossando con orgoglio il suo cappello piumato. Il successivo abbraccio e la foto di rito erano più che dovuti.

Bersaglieri abbiatensi

Presenti al concerto, oltre che il Presidente Pavesi cav. Orazio Antonio, la madrina signora Mariangela Locatelli e famiglia, il consigliere Provinciale, già PP Crivelli Uff. Angelo, il Sindaco di Licciana Nardi con tutta la Giunta Comunale, il Comandante della Stazione Carabinieri e le Associazioni d’Arma del Territorio. Numeroso il pubblico presente sia lungo la sfilata che al concerto. Domenica mattina, giornata del Raduno, la fanfara di Abbiategrasso ha sfilato in modo perfetto per le vie spezzine tra due ali interminabili di pubblico.

“La sorpresa di questo Raduno è stata al passaggio davanti alla tribuna d’Onore – affermano i Bersaglieri abbiatensi – allorché lo speaker nell’annunciare la nostra corsa ha avvisato con voce ferma ma vigorosa che in testa alla Fanfara, a lato del Labaro, vi era la signora Mariangela, nostra madrina, la quale ha orgogliosamente effettuato la corsa per tutta la lunghezza delle tribune d’onore indossando il cappello piumato del marito Cav. Gr. Cr. Ambrogio Locatelli. Questo è stato sicuramente il momento per noi più commovente, la presenza della madrina al posto di Ambrogio ci ha dato una carica ancora maggiore. Un applauso va ai Bersaglieri che hanno sfilato, ai Labaristi, bers. Trestini Luigi e Chiodini Roberto, e ai numerosi simpatizzanti al seguito che hanno fatto sentire la loro voce al passaggio della Fanfara e dei bersaglieri radunisti”.