“Fragile!… un invito a sentirsi stranieri, ricordandoci che ciascuno di noi è straniero rispetto agli altri e che lo straniero ci permette di essere noi stessi, facendo di noi degli stranieri”. Queste le parole con le quali la Compagnia Caterpillar di Milano descrive lo scopo del loro spettacolo “Fragile!”, in scena dal 20 Novembre al 2 dicembre presso il Teatro Filodrammatici di Milano.
Obiettivo si può dire ben raggiunto, come hanno dimostrato gli applausi del pubblico alla fine delle due ore circa di uno spettacolo che si è rivelato essere intenso, divertente e al contempo realistico.
Primo progetto della compagnia, fondata nel 2018 dalla classe diplomata con medaglia d’oro dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano, Fragile è un susseguirsi di storie che si intersecano tra loro e racconta il vissuto dei migranti che scappano dal loro paese di orgine in cerca di una città che possa aiutarli a realizzare i loro sogni. Dalla Croazia, Serbia alla Gran Bretagna, un tessuto viariopinto di storie, costituito dalla trama di molti fili. Sette per la precisione. Sette migranti. Sette storie di immigrazione. Un tema a dir poco attuale che riporta il pubblico alla realtà dei nostri giorni e ad interrogarsi sull’altro, su quanto sia importante accettarne le differenze, riconoscerne le fragilità e accettarne la libertà in quanto quell’altro potremmo essere noi stessi. E allora Fragile! è la storia di Erik, giornalista norvegese, che, sopravvissuto alla guerra, va a Londra cercando di dimenticare il suo passato, con divertimenti sfrenati e con la compagnia “piacevole” di Mila, giovane croata approdata nella città inglese con il sogno di diventare un’attrice di Musical. La loro storia d’amore però deve fare i conti con Tiasha, per la quale il reporter nutre un forte sentimento nato ai tempi della Bosnia ma la giovane donna dell’Est Europa si rivelerà ben presto una spietata donna d’affari. Con la complicità di Michi, infatti, comincerà a gestire un giro di prostituzione a Londra, distruggendo così il sogno del proprietario bulgaro del pub che avrebbe voluto diventasse il punto di riferimento per tutti gli immigrati dell’Est. Ma Londra dimostra di essere sempre più una città cinica, fredda e lo sanno bene, Gayle, brillante artista costretta a lavorare come assistente sociale per sopravvivere e la sua donna delle pulizie, Marta, che si rivelerà essere una donna capace di ascoltare ed elargire consigli, anche in cambio di qualche spicciolo. Sembra invece riuscire a realizzare il suo sogno, Marko, un ragazzo serbo che, divenuto coinquilino e amico di Mila, caratterizzerà l’intero spettacolo con il suo humour e la sua capacità di far “ridere” la gente.
Caterpillar, in italiano “bruco”, dimostra di essere una compagnia matura che cura con attenzione ogni parte dello spettacolo, dalla regia alle scene, dalle luci ai costumi, mettendo in scena la prima opera inglese di Tena Stivicic, conosciuta come una dei cinquanta giovani scrittori più promettenti della Gran Bretagna. Alternando la lingua italiana con la lingua serba, gli attori dimostrano grandi capacità interpretative che sono frutto di un metodo di lavoro ben strutturato e contraddistinto dall’analisi critica degli eventi, dalla cura, pazienza e determinazione di questi ragazzi e che ci porta ad augurare loro di spiccare presto il volo con tante altre storie da raccontare.
Laura Giuffrè
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