ABBIATEGRASSO – A cinque minuti dall’inizio del Concerto di Novembre della Filarmonica tenutosi lo scorso sabato, i posti a sedere del Teatro Fiera erano già pressoché terminati. Un ottimo inizio per una serata stellare durante la quale il Bandon ha letteralmente affascinato il pubblico, trascinandolo in un viaggio interstellare. Come riscaldamento e saluto al pubblico il primo pezzo, Galaxies di Peter Graham, un originale per banda, introduce al tema portante della serata, lo spazio, anzi, Universus, come scritto sullo schermo alle spalle della formazione abbiatense. Dopo l’introduzione per i circa 70 bandisti sul palco e per il Direttore Dario Garegnani è il momento di mostrare i muscoli, con l’incipit da AlsoSprache Zarathustra di Richard Strauss: un brano evocativo e solenne eseguito magistralmente dalla Filarmonica; apparentemente semplice, le tre semplici note su cui si basa, scandite dai timpani, richiedono una particolare attenzione nell’intonazione e nel controllo. Alle spalle dei bandisti intanto, sullo schermo venivano proiettate le immagini del film 2001: Odissea nello Spazio, in cui Kubrick ha voluto inserire questo brano, per dare maggiore incisività alla primordialità delle scene iniziali. A seguire, sempre accompagnate dalle immagini del capolavoro di Kubrik, il valzer “Sul bel Danubio Blu” di Johann Strauss; e anche nell’atmosfera leggera e del valzer viennese la Filarmonica è a suo agio. A seguire, dal capolavoro di Gustav Holst “I pianeti”, l’esecuzione del corale da “Giove” e di “Marte”, due pezzi in netta contrapposizione tra di loro: tanto rasserenante e gioioso il primo, quanto perfuso di atmosfere belliche il secondo. Luci gialle e rosse e le immagini dei pianeti accompagnano l’esecuzione perfetta sia nel lirismo del primo sia nel ritmo martellante e incalzante del secondo. A chiudere la prima parte, un pezzo in prima esecuzione assoluta in Italia: di Ola Gjello, “The Spheres”, un “Kyrie eleison” dei corpi celesti  basato inizialmente su note lunghe molto essenziali che si “muovono” solo con dei crescendo e decrescendo inseguendosi tra le varie sezioni; anche qui, come nella seconda parte del pezzo incentrata su scale cromatiche e crescendo inaspettati la Filarmonica e il suo direttore hanno interpretato l’idea del compositore di rappresentare i lenti movimenti del cosmo. A seguire, dopo una breve pausa, è stato il momento di consegnare ai nuovi entrati il diploma che sancisce l’ingresso ufficiale in organico: si tratta di MiuEzaki al sax contralto e di Azzurra Fiore al flauto traverso, due giovanissime già perfettamente integrate nell’ambiente Filarmonico. E a MiuEzaki è andato anche il premio alla memoria di Carlo Marnati, voluto dalla famiglia di Carlo per premiare gli allievi più meritevoli di quella scuola di musica di cui è stato a lungo appassionato e partecipe responsabile. La Filarmonica ha inoltre dato il benvenuto a Vittoria, Eros e Pietro, tre giovanissimi allievi di percussioni che hanno partecipato per la prima volta al concerto coadiuvando l’organico dedicato a questi strumenti. L’originale per banda March to Mars ha poi introdotto la seconda parte, incentrata sul cinema e sulle serie televisive di fantascienza. Sono infatti state eseguite (accompagnate dalle immagini delle pellicole di riferimento) le colonne sonore di “DoctorWho”, di “Star Wars” e di “Star Trek”. Al di là della popolarità dei lavori cui fanno riferimento, si tratta di tre lavori musicali di notevole bellezza. Per fare un esempio John Williams, il genio creatore di gran parte delle colonne sonore che hanno dato ulteriore lustro a molte pellicole, ha tratto ispirazione, per la “Marcia Imperiale” si “Star Wars” proprio da “Marte” di Holst eseguito nella prima parte.  Come ultimo pezzo, una trascrizione inedita di “Bones”, uno dei brani composti da Alex North per 2001: Odissea nello spazio, poi scartato da Kubrik che volle tenere solo tracce di musica classica per offrire agli spettatori qualcosa di noto in contrapposizione con l’ignoto dell’universo. I discorsi del presidente Bagnaschi, che ha sottolineato l’impegno e la bravura di tutti i componenti (per i quali “la normalità è già eccezionale”, visto che si parla di numerosi  concerti ogni anno, doppie prove settimanali e la presenza a diversi impegni in città e fuori) e del Sindaco Cesare Nai, che ha sottolineato come il concerto sia stato emozionante sin dalle prime note hanno portato ai ringraziamenti finali: ai due presentatori, Giuseppe Comincini e Stafano Borghi, istrionico narratore, a Edoardo Grittini, regista della serata, a tutti coloro che in misura diversa hanno partecipato all’ottima riuscita della 41esima edizione di questo concerto.Da sottolineare inoltre come in meno di un anno il Direttore Dario Garegnani abbia saputo entrare in sintonia con i bandisti; il concerto di sabato è stato il frutto del lavoro preciso ed accurato durante le prove. A seguire, si è “tornati sulla Terra” con l’Inno di Mameli, e con il bis, richiesto a gran voce dal pubblico… Ora la Filarmonica invita tutti al Concerto che si terrà il 22 dicembre presso l’Oratorio San Giovanni Bosco, prima della breve pausa (concertistica) natalizia (durante la quale porterà gli auguri in musica in tutta la città). Domenica 25 novembre presso il ristorante Il Naviglio Grande di Vermezzo andrà invece in scena la Big Band in una serata a tema che prevede  l’esibizione di ballerini. Sarà possibile cenare o assistere solo all’esibizione.  Una serata coinvolgente in compagnia della musica degli anni ’30 ’40 e ’50 in cui verranno eseguiti pezzi come “Caravan”, “In the mood”, “Blue moon”; per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il numero 02/94941686.