ABBIATEGRASSO – Dopo due mesi (dovevano infatti essere discusse nel Consiglio comunale del 17 febbraio), a causa di rinvii e di una seduta disertata dalle liste civiche, sono state presentate lo scorso 14 aprile interrogazione e mozione riguardanti la cancellazione della Fiera di San Giuseppe. Firmatario il consigliere di opposizione Domenico Finiguerra (Cambiamo Abbiategrasso) che negli ultimi Consigli comunali ha tenuto banco presentando all’Amministrazione comunale una serie di criticità, dalla gestione dell’Annunciata e la questione dell’affidamento a Cracco, il raddoppio della linea ferroviaria Mi-Mo e prolungamento S9, fino al problema dell’inquinamento del fiume Ticino. Tornando però alla Fiera di San Giuseppe, Finiguerra ha così esordito: “Visto il dibattito sulla stampa locale e il rammarico per la cancellazione della Fiera, chiedo le motivazioni… se sono state di carattere tecnico, amministrativo, politico o finanziario e chiedo se ci sono idee per rilanciare l’attrattività turistica e commerciale della città”. Gli ha risposto l’assessore al Commercio, Mauro Squeo: “La Fiera di San Giuseppe è nata come Fiera campionaria per far conoscere le novità agli operatori del settore, col passare degli anni la finalità andò a scemare; nel 2005 divenne ‘A ruota libera’ e nel 2013 ci fu il Giardino dei sapori. Nel 2014 venne affidata ad Amaga che affrontò il tema del lavoro e della sostenibilità… Non c’è ancora un’idea concreta sul tema di base da sviluppare, è un’iniziativa costata negli anni fino a 40.000 euro e poi con Amaga sui 18-20.000 euro. Quest’anno, viste le entrate contenute del bilancio previsionale e le incertezze sull’identificazione della filiera, si è deciso, come l’anno precedente, per una Festa di San Giuseppe. Ci siamo seduti al tavolo con Confcommercio e associazione Amici del Palio per organizzare una festa che coinvolgesse tutti i soggetti (commercianti, artigiani, organizzazioni culturali e sportive) e, per una coincidenza di date, nei sotterranei del Castello si è svolta la seconda edizione di Birrinbià. – prosegue Squeo – Sono state erogate delle risorse, pari a 5.000 euro. Come hanno titolato i giornali è stata ‘una gran bella festa’ che ha coinvolto tutti i soggetti presenti sul territorio. Ricordo a Finiguerra che nel 2014 aveva proposto un emendamento che suggeriva una riduzione di 20.000 euro per la spesa della Fiera, da investire nell’assistenza e servizi alla persona… in pratica lo stiamo attuando”. Una Fiera di San Giuseppe apprezzata dai cittadini, costata meno al Comune e che ha permesso di aiutare (attraverso l’evento benefico Birrinbià) i nostri Vigili del fuoco a cui sono stati destinati 4.000 euro. Finiguerra ha ringraziato per “la risposta pacata”, ha detto di ricordare bene il suo emendamento, fatto in un periodo di scarse risorse ma “rivedremo i conti di Fiere e Abbiategusto per farne poi un bilancio… vorrei capire come si intende rilanciare in maniera concreta l’attrattività del territorio, che è una cosa diversa da un evento ‘spot’”. Presentando la mozione ha poi aggiunto: “Bisogna avviare un confronto costruttivo per una strategia utile alla promozione del territorio. Vi trovate in qualche difficoltà, chiedo di aprirci all’immaginazione. Certo non raddrizzeremo mai un piano inclinato, stiamo perdendo tutto… Mai avete voluto ascoltare le proposte… Occorre un progetto sistemico…” Ranzani (Pd) ha elogiato la Festa di San Giuseppe del mese scorso “un esperimento ben riuscito, da Fiera a Festa, che ha portato alla condivisione, al vivere la città nella sua pienezza, anche i non residenti si sono complimentati per quanto è bella la città, che così si è fatta conoscere e questo ha dato slancio alla sua attrattività. Eccellenze, negozi, monumenti sono stati molto apprezzati. Quando si ha come ‘stella polare’ il bene comune dobbiamo esserne grati e fieri”. Il presidente Matarazzo è intervenuto dicendo: “Effettivamente le ultime Fiere sono state fatte tanto per essere fatte… bisognerebbe utilizzare maggiormente il brand Abbiategusto, attivare una ‘fabbrica del gusto’, la Fiera di San Giuseppe potrebbe percorrere questo alveo”: dando un suggerimento, il presidente ha però espresso una critica alla gestione Fiere degli anni passati, che non è passata inosservata. Obiettivo l’intervento di Bottene (PdL) che, anche se all’opposizione, non ha espresso critiche sulla Festa riconoscendone l’ottima riuscita: “Chissenefrega se si chiama Fiera o Festa di San Giuseppe, quando la proposta culturale è centrata rispetto al trend e all’attrattività… Non ci si deve arroccare sul concetto Fiera sì/no, in quanto è una manifestazione che si evolve, è un processo itinerante…dalla componente agricola si era passati alle due ruote e così via. Ben venga che si arrivi a una festa che si allarga alla città. Più che altro chiederei alla giunta cosa prevede per il futuro, organizzativamente ed economicamente, dal 2017 in poi…” Come ha fatto notare Pusterla (PdL): “Se è stata organizzata nell’ultimo mese, senza una pianificazione, forse c’è un problema alla base…Andrebbe pianificata da un anno con l’altro”. Squeo: “Quando si è in condizioni di crisi bisogna cercare di valorizzare il più possibile ciò che si ha, e vengono fuori cose che non si pensava. La festa è già una base di partenza per la prossima iniziativa”. “Sulla programmazione c’è stato qualche problema – ha rimarcato Finiguerra – come lo stesso segretario Pd Biglieri ha dichiarato sulla stampa, ‘non c’è stato tempo’… La fiera tra l’altro è un immobile con grande potenzialità ma usato pochissimo… Quando si presentano mozioni il sindaco sembra scocciato, invece è utile discutere, altrimenti veniamo qua e facciamo il teatrino e non si fa niente di costruttivo né reale. Non ho mai detto che il centro non è bello, ma è tenuto male, vedi parco della Fossa, suggerisco di fare un giro… Ci vuole tanto per sistemare due mattonelle e le panchine? Basterebbe un investimento di 10.000 euro…” ha concluso seccato il consigliere di Cambiamo Abbiategrasso. S.O.
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