ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana come spesso accade al Rotary Club Abbiategrasso, era annunciato un importante relatore, il dott. Carlo Guastoni, direttore dell’unità operativa complessa Nefrologia e Dialisi presso l’ospedale civile di Legnano, ci si aspettava quindi di approfondire argomenti inerenti la sua professione medica e così è stato. Non altrettanto previste erano le emozioni e la commozione che ha destato in tutti i presenti la delicata storia d’amore di una giovane coppia abbiatense che con il dott. Guastoni ha percorso il lungo e non facile cammino che ha portato Andrea a compiere un gesto meraviglioso donando un rene a Stella. Un omaggio alla vita, una prova d’amore grande, “normale” secondo Andrea che non ha esitato da subito a rendersi disponibile e, risultato compatibile, ha donato il rene che è stato trapiantato alla sua Stella. Dal 2007 il padre l’aveva affidata al collega e amico dott. Guastoni che, nel ricordarlo, si è a sua volta commosso, rivelando umanità ed empatia, preziose nella sua professione quanto la preparazione medica. Una preparazione consultabile nelle sue 170 pubblicazioni scientifiche e in un curriculum più che prestigioso, confermata dalla chiarezza e semplicità con cui ha spiegato il percorso della malattia che porta al trapianto. “I nefrologi seguono nella fase clinica – ha spiegato – i chirurghi con tre buchi e un piccolo taglio asportano il rene che si impianta in modo tradizionale. Utilizziamo il trapianto da vivente perché diventa sempre più difficile da cadavere, la fonte maggiore erano purtroppo tanti ragazzi senza casco… In Italia si contano ca. 9.000 trapianti annui di cui 1.500 di rene, in Lombardia 250 ca. con il grande vantaggio di evitare la dialisi. La dialisi permette di mantenere in vita persone croniche, in Italia ci sono 45.000 dializzati che a giorni alterni si devono sottoporre alla terapia. Il progresso della medicina che allunga la vita e il minor numero di incidenti determinano minori donazioni da cadavere quindi si crea il problema di far fronte al bisogno di trapianto, la donazione da vivente è una grande opportunità, e grazie ai farmaci antirigetto ora è sufficiente un grado minimo di compatibilità, molti potenziali donatori chiedono ‘Vivrò bene come prima?’ certo un medico non propone a una persona che sta bene di togliersi qualcosa che gli può creare problemi, nella donazione da vivente è fondamentale l’altruismo, si dona una possibilità di vita migliore. Ora vengono trapiantati anche pazienti anziani, è importante mantenere uno stile di vita corretto, ridurre glicemia e colesterolo e non fumare, significa prevenire”. I rotariani hanno omaggiato Andrea conferendogli la Paul Harris, una spilla e il certificato a cui corrisponde una donazione, un riconoscimento importante al suo gesto di generosità e umanità, un esempio per tutti che tutti possiamo seguire. E.G.
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