ABBIATEGRASSO – Sabato pomeriggio i ragazzi del Movimento Giovani Padani della Lega Nord hanno allestito un gazebo in centro per promuovere e spiegare il referendum per l’autonomia della Lombardia, approvato dal Consiglio regionale lombardo nel febbraio 2015. Con i ragazzi erano presenti anche Riccardo Grittini, coordinatore provinciale e Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio regionale, che afferma: “Il Consiglio ha dato mandato al governatore Maroni di recepire, con il referendum, il parere dei lombardi per poter andare a farlo valere, a ‘picchiare i pugni’ sui tavoli romani, sostenuto da milioni di voti per tenere soldi delle tasse con cui dare risposte ai lombardi: giovani, anziani, a chi è in difficoltà. E’ giunto il momento di richiedere quell’autonomia che ci permetterebbe di essere la Regione più ricca d’Europa, 54 miliardi la differenza, il residuo fiscale di tasse lombarde che rimane a Roma e non torna in termini di servizi o al territorio”. Perché il referendum? “Perché è lo strumento della democrazia e il governo non potrà ignorare la volontà di milioni di cittadini e dovrà garantire più risorse da trattenere sul nostro territorio, risorse che ora finiscono altrove, in regioni che sprecano, mentre la Lombardia potrebbe trattenerne una parte come succede alle regioni a Statuto speciale. Ad esempio in Trentino se si vuole ristrutturare un immobile per la propria attività si riceve il 50% dell’esborso, Lombardia e Trentino, due regioni italiane ma con regole molto differenti, ora in Lombardia ci sono 800.000 famiglie sotto la soglia di povertà, perché non possiamo usare i nostri soldi per aiutarle adeguatamente?”. Quanto costerà il referendum? “Il referendum dovrà costare il meno possibile, per questo proponiamo di abbinarlo ad altre elezioni, vedi le amministrative di primavera e con l’introduzione del voto elettronico. Chiediamoci invece quanto costerebbe ai lombardi non fare il referendum: perdere 54 miliardi, ca. 5.500 euro pro capite mentre oltretutto, subiamo il taglio di 1 milione di euro deciso dal governo Renzi. Negli ultimi 5 anni la crisi economica e le tasse dello Stato hanno messo in difficoltà la Lombardia dove sono fallite oltre 16 mila aziende e i disoccupati sono passati da 168.000 a 416.000. Non possiamo aspettare ancora, la richiesta di autonomia di 10 milioni di lombardi, servirà alla regione per ripartire con risorse da investire per l’occupazione, per scuole, ospedali, infrastrutture e persino per pagare meno tasse”. E.G.