TREZZANO S/N – Don Emiliano Martinati è il nuovo coadiutore dell’oratorio Maria Ausiliatrice (Parrocchia Sant’Ambrogio). Ha 30 anni (31 a dicembre), sacerdote dal giugno 2010. Non si rade la barba per comodità. Gioca a rugby. Cresciuto a Carnate, un paesino di poco più di settemila abitanti sito a nord di Monza, è entrato in seminario a 19 anni dopo gli studi da perito elettronico e telecomunicazioni…percorso di studi che non prevede come sbocco la strada del seminario. Ma il giovane Emiliano era cresciuto in oratorio, era stato chierichetto e animatore e quando è stato il momento di decidere cosa fare della propria vita non ha avuto molti dubbi. I dubbi erano quelli che attanagliano chiunque intraprenda una carriera che non prevede legami affettivi, moglie e figli. Era anche difficile lasciare il paese, la parrocchia e la famiglia. La chiamata è stata più forte. E chiara. Abbiamo rivolto a don Emiliano qualche domanda.

Don, quali sono le maggiori difficoltà che incontra come coadiutore dell’oratorio?
“Fare coesistere la dimensione umana e quella spirituale non è facile, soprattutto nei bambini piccoli. Far comprendere alla gioventù odierna che la spiritualità è importante non è facile”.

Frequentare il seminario non implica diventare prete. Cosa può accadere a chi cambia idea?
“Nella mia classe eravamo venti. Undici sono diventati preti. Gli altri o si sono sposati o altro. Uno è entrato nei carmelitani. Il seminario è tempo di scelte. Si cammina verso…”

Le vocazioni sono in drastico calo. Cosa sta succedendo?
“Sta succedendo che tutte le vocazioni sono in calo, cioè anche quelle al matrimonio, i matrimoni sono in calo. E’ un problema generalizzato. Fa paura il concetto di ‘per sempre’. Anche il volontariato fa fatica; si fatica a proporre il concetto di ‘fare qualcosa senza chiedere qualcos’altro in cambio’”.

Lei non ha mai avuto problemi di fede? E’ convinto che il cattolicesimo sia la religione “migliore”?
“Credo che il Cattolicesimo conceda lo sguardo sul futuro più vasto e più veritiero. Dio esiste, mi accompagna ogni giorno, lo riconosco, mi parla attraverso le relazioni quotidiane”.

A quale personalità si ispira, qual è il suo Santo preferito?
“Potrei rispondere: San Filippo Neri (sacerdote che, adoperandosi per allontanare i giovani dal male, fondò a Roma un oratorio. Ndr). Anche Giovanni Paolo II°. Però la Personalità da seguire, in fondo, è una sola: Gesù!”.

Cosa direbbe a coloro che non vanno mai in chiesa, magari per “colpa” dei preti pedofili?
“Che non sanno cosa si perdono! I preti pedofili ci sono e sono una piaga con la quale conviviamo. E’ compito della Chiesa uscire da questo errore”. Valentina Bufano