Domenico Finiguerra, leader di Cambiamo Abbiategrasso e cofondatore del Movimento Stop al

Consumo di Territorio, sarà presente al Terzo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari voluto

da Papa Francesco che si terrà sabato 6 novembre in Aula Paolo VI in Vaticano.

Insieme a Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e alla delegazione

del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori, Domenico Finiguerra

parteciperà all’incontro tra le più importanti realtà ambientaliste e per i diritti civili  provenienti da

tutto il mondo voluto dal Pontefice.

Gli obiettivi sono altissimi:

– promuovere il protagonismo degli esclusi nella lotta per la terra, la casa, il lavoro;

– creare occasione di dialogo e scambio fra le organizzazioni e i movimenti popolari a livello

internazionale e fra questi con i movimenti e le organizzazioni nazionali e regionali,

stimolando l’avvio di processi locali;

– contribuire alla realizzazione dei cambiamenti strutturali che il mondo necessita, secondo le

proposte che Papa Francesco enuncia nella Evangelii gaudium e nella Laudato si’

– rafforzare il dialogo e la cooperazione tra la Chiesa (a livello mondiale, nazionale,

regionale) e le organizzazioni popolari di qualunque natura e non solo ecclesiali.

“Prendere parte a questo importantissimo appuntamento è una grande occasione di crescita –

afferma Domenico Finiguerra – perché saranno presenti tutti i movimenti ecologisti che in ogni

angolo del pianeta si battono per difendere la Terra e la natura e per ottenere giustizia sociale.

L’ultima enciclica del Papa, la “Laudato Si’”, ripercorre e rielabora un messaggio universale di

salvaguardia dei beni comuni e del “creato”, unendo la lotta per un ambiente pulito e sano alla

rivendicazione dei diritti, a partire da quello alla salute. E propone, anzi direi obbliga moralmente

la politica a cercare la conversione ecologica, l’unica via possibile per fermare il biocidio e le

ingiustizie sociali, che sono due fenomeni che procedono di pari passo”.

Perché come dice il Papa “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un'altra sociale, bensì

una sola e complessa crisi socio-ambientale”.