Venerdì 1 luglio. Mentre ancora la città dorme noi di Fiab- Abbiateinbici, circa una trentina, sfrecciamo silenziosi in sella alle nostre biciclette per raggiungere il punto di ritrovo e di partenza per una pedalata di tre giorni in Friuli. Caricati mezzi e bagagli, raggiungiamo prima Albairate e quindi Settimo per  completare la comitiva dei partecipanti. La vacanza può incominciare. Verso le 12.30, dopo un lungo viaggio, l’ arrivo a Tarvisio. E’  il comune più orientale della provincia di Udine, equidistante dalla Slovenia e dall’Austria, da qui ha inizio la nostra pedalata. Il  clima  è ideale ed il paesaggio incantevole ; raggiungiamo la  nuova stazione ferroviaria  di questo paese e imbocchiamo così la Ciclovia Alpe Adria che dal confine con l’Austria ci condurrà a Grado. Lungo la pista realizzata sull’antica ferrovia e tenuta perfettamente possiamo ammirare cascate, laghetti  e la catena delle Alpi Giulie mentre il fiume Tagliamento ci accompagna lungo il percorso con le sue acque cristalline di un  azzurro chiarissimo che scorrono verso il mare. Verso sera giungiamo a Carnia. La pedalata è stata lunga ma piacevole, una doccia ristoratrice ci toglie subito la stanchezza e dopo una cena a base di prodotti locali andiamo a riposarci.

Sabato 2 luglio. Dopo un’abbondante colazione siamo di nuovo in sella alle nostre biciclette.  Destinazione Udine. Un sole caldo e il cielo sereno ci accompagnano per tutta la giornata. Sostiamo a Venzone, dove ci accoglie un intenso profumo di lavanda. E’ ovunque e il suo colore abbellisce  negozi, ingressi, la piazza…  Visitiamo il Duomo ricostruito dopo il sisma del 1976 che colpì questa zona del Friuli causando ingenti danni  e lutti in paesi divenuti tristemente famosi come Gemona e  Osoppo che incontreremo sul nostro tragitto.  edaliamo nella piana di Osoppo lungo un percorso abbastanza impegnativo  e  parecchie salite ci mettono a dura prova, ma la fatica è ripagata sempre dalla bellezza del paesaggio in cui siamo immersi. Arriviamo a Udine nel pomeriggio. La città friulana si mostra in tutto il suo incanto e troviamo il tempo di apprezzarne il centro. Cena  ottima e raffinata, compagnia piacevole e passeggiata serale concludono la seconda giornata della nostra vacanza.

Domenica 3 luglio. Una pioggia battente ci dà il buongiorno, ma scendiamo per la colazione comunque in tenuta “sportiva”. Che fare? Pedalare sotto l’acqua o raggiungere Grado, meta finale, con il pullman? Ci aspettano ancora circa 60 km di strada, ma la voglia di andare in bicicletta è tanta e siamo fiduciosi. Consultiamo le previsioni meteo che ci danno qualche speranza di miglioramento e decidiamo di partire in bici. Quasi tutto il gruppo si avvia sotto una pioggia che si fa via via sempre meno insistente e che nel giro di una mezz’ ora lascia il posto solo a nuvoloni scuri che si allontanano per sfogarsi altrove. Attraverso strade secondarie pedaliamo tra campi di girasole e vigneti, attraversiamo paesi tranquilli e raggiungiamo Palmanova. Costruita dai Veneziani nel XVI° secolo come baluardo di difesa dai Turchi prima e dagli Austriaci poi, dall’ alto questa cittadina, appare come una stella a 9 punte. La pianta di Palmanova  infatti la rende unica e singolare e  dalla piazza centrale a forma poligonale, che ospita il Duomo, partono a raggiera le strade principali. Una breve sosta e siamo ancora in sella: dobbiamo raggiungere Aquileia.                                                                                                                                                   La  pista  ciclabile costeggia le rovine romane della città con lo splendido colonnato dell’antico  foro e ci conduce alla grandiosa  basilica romanica costruita intorno all’anno mille. Una visita guidata ci permette di ammirare gli splendidi mosaici della cattedrale e dimenticare la fatica affrontata per arrivare fino a qui. Ne valeva davvero la pena! Dopo un rapido spuntino  copriamo gli ultimi 12 chilometri che ci separano da Grado. Il tratto finale della ciclabile attraversa una laguna  dalle acque increspate e plumbee che riflettono un cielo carico di nubi minacciose. Facciamo appena in tempo a caricare le bici e a partire: un violento acquazzone “covato” a lungo si scatena sulla città, ma ormai la nostra pedalata si è conclusa e ci dirigiamo verso casa. Ci resta la soddisfazione di avere goduto di tante bellezze e di averle condivise con tanti amici, vecchi e nuovi. Un grazie particolare a Franco che ha voluto e organizzato questa bella  pedalata, a Gianni e a Stefano per il prezioso aiuto e a tutti quelli che partecipando hanno reso questa vacanza davvero speciale. Fiab-Abbiateinbici, Abbiategrasso