ABBIATEGRASSO – Venerdì 20 marzo, in una seduta di Giunta straordinaria, l’Amministrazione ha deciso la chiusura definitiva dell’asilo aziendale, lo ha annunciato ufficialmente l’ass. Cameroni che ha confermato quanto preannunciato ai genitori, ricevuti lo scorso giovedì. “Il cittadino che è lontano da questo servizio può essere indotto a pensare che l’Amministrazione agisca con cinismo nei confronti dei bambini più piccoli, ma altre sono le ragioni e i riflessi della scelta effettuata, assicuro non certo col cuore leggero o con indifferenza – ha detto l’ass. Cameroni rifacendo la cronistoria dell’asilo aziendale, dell’equiparazione delle tariffe che ha portato ad un aumento di iscritti.- Si stima che, su 138 posti nei due nidi comunali, in virtù delle uscite di bambini attualmente frequentanti e considerate le 50 riconferme e i posti attualmente liberi, vi saranno 88 posti, sicuramente sufficienti ad accogliere le nuove domande e, qualora decidessero in tal senso, anche ad assorbire i 10 bambini del nido aziendale. E’ il caso di sottolineare che il costo dei nidi in bilancio si aggira intorno a € 1.400.000 e che la contribuzione delle famiglie copre solo il 53,47% di tale costo (in base al conto consuntivo 2013), lasciando a carico della collettività ca. € 700.000. Ciò significa che ogni cittadino di Abbiategrasso contribuisce annualmente con ben oltre € 20 per il mantenimento dell’attuale servizio e ancora di più nel caso le strutture non funzionino a pieno ritmo”. Il taglio dell’asilo comunale farà risparmiare al comune ca. 100.000 euro che poco incideranno sull’esborso di 700.000 che ogni cittadino contribuisce a sostenere. Non è detto neanche che gioveranno della chiusura, gli asili comunali se i genitori utenti dell’asilo aziendale iscriveranno altrove i figli. Un’operazione di taglio doverosa in un periodo di crisi, una decisione condivisa da tutta la Giunta e dall’intera maggioranza, come ha dichiarato l’ass. Cameroni lunedì in conferenza stampa: “Noi abbiamo il prioritario dovere di gestire le risorse della collettività in modo oculato, con la diligenza del buon padre di famiglia, con efficienza, efficacia ed economicità. Siamo in un momento in cui il rischio è di dover tagliare servizi e di non riuscire più a farci carico dei bisogni delle fasce più deboli”. E.G.