ABBIATEGRASSO –  Tre interventi, due dei quali con richieste rimaste senza risposte, forse perché particolarmente ‘imbarazzanti’? Di solito, sindaco e assessori se chiamati in causa rispondono e intervengono sulle problematiche esposte, questa volta, benché sollecitati, non hanno proferito verbo. Il primo dei consiglieri a chiedere di usufruire dei 5 minuti iniziali, Sergio Buzzi (lista civica Vivere Abbiategrasso) che, a nome degli ambulanti, di Ascom e delle 2 liste civiche in maggioranza con il Pd ma ancora una volta dissenzienti, ha chiesto di non spostare il mercato, come recentemente proposto, in una metà di viale Cattaneo per liberare corso San Martino per l’uscita delle auto, ma di sospendere tale decisione a pochi mesi da un’altra amministrazione a cui i richiedenti dichiarano la più ampia collaborazione per trovare soluzioni condivise. Subito dopo l’intervento di Michele Pusterla (PdL) che ha lasciato tutti attoniti. Il consigliere infatti ha richiamato il Consiglio precedente in cui il sindaco aveva invitato ad uscire dalla Fondazione AcquaLab con la motivazione che gli altri partecipanti, le università e Metropolitana milanese l’avevano già fatto. Pusterla ha detto che, sollecitato dalla domanda di Finiguerra che chiedeva come mai non comparisse sul sito di AcquaLab il comune di Abbiategrasso, “ho chiesto alla Fondazione e mi è stato detto che Abbiategrasso ha comunicato la volontà di uscire il 27/11/2015. Chiedo perché la proposta di recedere sia stata portata in Consiglio pochi giorni fa mentre la decisione era stata già presa…” Nonostante a più riprese, ogni volta che si è presentata l’occasione abbia chiesto una risposta, né il sindaco Arrara né l’ass. Colla che faceva parte del cda della Fondazione AcquaLab hanno speso una parola. Un silenzio imbarazzante che ha indignato alcuni degli abbiatensi presenti in sala. Ma forse la situazione si chiarirà nel prossimo Consiglio. Il terzo intervento, per fortuna, una buona notizia: Stefano Balzarotti (lista civica Per Abbiategrasso) ha informato del ritorno del Giudice di Pace. Dal 1° aprile, torna questo servizio importante che evita ai cittadini dell’abbiatense di recarsi a Pavia. Per ospitare il Giudice di Pace, l’amministrazione ha affittato un appartamento in viale Cavallotti. Un ritorno atteso, auspicato e gradito ma durante il Consiglio è stata criticata la scelta di spendere soldi per un affitto a un privato invece di riutilizzare la sede precedente o altri spazi di proprietà comunale. E.G.