ABBIATENSE – Martedì 5 febbraio, all’appuntamento fissato dal presidente Emanuele Monti al 3° piano del Pirellone, erano presenti oltre al presidente dei sindaci dell’abbiatense Marco Marelli e il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai, i membri della Consulta Baietta, Gay, Bessi, Marroccoli, Finiguerra, con Pusterla, Bandecchi,Tarantola, Bernardinello, Galeazzi. Con Emanuele Monti (Lega) c’erano i consiglieri regionali Scurati e Trezzani (Lega) a cui si sono aggiunti Altitonante (FI) e Borghetti (Pd). Nai ha brevemente riferito del “malcontento della comunità abbiatense espressa anche in piazza il 16 dicembre scorso”, ha citato la delibera della precedente Commissione che ha votato per la riapertura del P.S. di notte , ha fatto inoltre presente l’aumento demografico di Abbiategrasso e un ulteriore possibile sviluppo. Il Pres.Marelli ha sintetizzato quanto successo dopo i 30 milioni investiti per rifare il Cantù, la promessa di rilancio, interrotta improvvisamente nel 2016 con la chiusura notturna del P.S. nonostante il DM70 descriva i requisiti di un P.S. di base che il Cantù aveva, causando gravi disagi per la popolazione dell’abbiatense e per il P.S. di Magenta sovraffollato. Una scelta che Marelli ha definito “illogica”, ha chiesto un’audizione in Commissione e ha invitato i componenti, che sono cambiati, a venire a loro volta ad effettuare un sopralluogo per conoscere di persona la realtà del Cantù. Nai ha fatto presente che “l’ass.Gallera è molto fermo nella sua posizione di chiusura”. Fabio Altitonante (FI) che aveva presentato in Consiglio regionale la mozione che aveva riacceso il focus sul nostro ospedale dopo la scelta politica di depotenziarlo, ha descritto i conseguenti disagi, l’indignazione della popolazione, rispetto al DM70 ha ribadito  che “se vogliamo essere pignoli sui requisiti dovremmo chiudere ben altro” citando strutture milanesi senz’altro non idonee secondo quanto previsto. Ha invitato a “superare e a risolvere il problema anche facendo un passo indietro, perché se lo si fa, nessuno perde, anzi ci si guadagna tutti”. La sottoscritta ha fatto presente e citato i molti disagi che la chiusura del P.S. di notte comporta, come l’ultimo in ordine di tempo, segnalato la sera prima dalla Croce Azzurra, 2 ore di attesa con 4 ambulanze ferme a Magenta in P.S. e quindi non disponibili per ore sul territorio. Finiguerra ha ben argomentato sulla delibera della precedente Commissione, delegata dal Consiglio regionale a decidere, decisione di cui poi Gallera non ha tenuto conto e continua a dire, come nell’intervista di pochi giorni prima a Telepavia, che il P.S del Cantù non lo riapre perché non ha i requisiti. Finiguerra ha sostenuto che i 30 milioni sono stati investiti  da Regione Lombardia  per dare servizi, se così non è, qualcuno dovrà rispondere di danni erariali. Da Pusterla è stata ribadita la specificità del territorio e la presenza di molte strutture per anziani e affermato che si tratta di volontà politica. La cons. Scurati ha detto di condividere la necessità di un altro passaggio istituzionale, Bessi ha ricordato quanto è stato nel frattempo smantellato, il cons.Trezzani ha sottolineato che la delibera della Commissione precedente ha usato il termine “invita la Giunta” non “impegna”. Questo ha suscitato la domanda: Quindi una presa in giro? Il cons. Borghetti ha commentato che poco importa se ‘invita’ o ‘impegna’ ma che senz’altro la politica sull’ospedale di Abbiategrasso va rivista, “è giusto fare un’audizione in Commissione, perché della precedente siamo rimasti solo io e Girelli. Tra poco si farà anche il nuovo Poas che durerà 5 anni, questa volta bisogna coinvolgere anche i sindaci come previsto, anche se non obbligatorio, dalla legge che chiede un confronto con il territorio”. Infine, il presidente Monti ha dichiarato che calenderizzerà  “presto un’audizione in Commissione per riprendere in mano la delibera e arrivare a una mozione da portare in Consiglio Regionale perché si decida senza perdere altro tempo”. Subito dopo il Comitato organizzativo della manifestazione da tenere a Milano quando il Consiglio deciderà le sorti del Cantù, si è mobilitato con messaggi sui social, sulla stampa, con un primo banchetto sabato mattina in piazza Marconi, per raccogliere le adesioni, organizzare il trasporto, per essere pronti  quando sarà comunicata la data e presentarci in tanti. E.G.