ABBIATEGRASSO – Martedì 3 novembre, BCS ha presentato il report annuale, erano presenti giornalisti delle più importanti testate di settore, particolarmente interessati alle innovazioni apportate alle macchine agricole che si fanno sempre più piccole e multifunzionali, capaci di rispondere alle normative ed esigenze europee come a quelle dei Paesi emergenti, vedi la macchina per tagliare e legare i covoni di sesamo. Nuovi brevetti e migliorie che hanno portato il fatturato 2014/15 a 110,133 milioni di euro, con un incremento del 4,69% rispetto alla stagione precedente. La BCS si conferma quindi la più importante realtà imprenditoriale del territorio con ca. 700 dipendenti e altri 150 nelle filiali sparse nel mondo. Il suo stato di salute e le sue prospettive riguardano quindi la stabilità e il futuro per molte famiglie abbiatensi e dei dintorni. Un’azienda che ha a cuore la gestione delle risorse umane, che tende a far emergere le potenzialità dei singoli dipendenti e ritiene la condivisione degli obiettivi gli elementi fondamentali. Il lavoro di squadra è ritenuto, come i processi decisionali condivisi, indispensabile per raggiungere gli obiettivi prefissati. Non a caso quindi alla presentazione, il presidente ing. Fabrizio Castoldi ha invitato anche una nutrita rappresentanza delle maestranze, mentre Carlo Cislaghi, direttore marketing, ha presentato gli ultimi giovani ingegneri assunti, per ottimizzare le attività degli stabilimenti di Cusago e Luzzara e per lo sviluppo delle nuove gamme di trattori. Ma l’attenzione ai giovani riguarda anche una collaborazione attiva tra BCS e l’Istituto Tecnico Alessandrini di Abbiategrasso nell’ambito dei percorsi formativi nel settore tecnologico, con lo scopo di studiare e sviluppare nuove tecnologie nella realizzazione di attrezzature per le macchine BCS, un’iniziativa che ha avuto inizio lo scorso anno ma una sinergia tra scuola e azienda che dura da molti anni, infatti molti alunni dello stesso istituto sono poi diventati e diventeranno dipendenti BCS. Ricerca e innovazione sono e continueranno ad essere il punto di forza di questa azienda che da oltre 70 anni è fonte di orgoglio e sostentamento per l’abbiatense, BCS deve molto anche alle 7 filiali attive nel mondo che garantiscono il 20% del fatturato, nuove opportunità e relazioni commerciali, un esempio significativo: la storica filiale portoghese è diventata il secondo esportatore, dopo la Cina, di macchine agricole in Angola. Significative anche le videointerviste ai direttori delle filiali indiana, brasiliana e tedesca, in cui i protagonisti hanno testimoniato quanto sono apprezzati i prodotti BCS che si attesta ovunque come azienda leader. Sia il comparto Agro-Verde che il comparto Energia hanno incrementato i loro volumi, l’Agro-Verde del 5,31% con un fatturato di 89.337 milioni, il comparto Energia con gruppi elettrogeni, motosaldatrici, torri d’illuminazione ha incrementato del 2,11% con 20,796 milioni di euro. Per quanto riguarda le prospettive, le valutazioni per il 2016 sono improntate alla cautela, la crescita mondiale del Pil è rallentata, quindi sarà fondamentale sostenere la domanda, soprattutto di investimenti, continuare l’attività di ricerca e sviluppo, occorre che in Italia si proceda con le riforme strutturali e si adotti una politica industriale che riconosca il ruolo centrale del manifatturiero. Il mercato interno è il più importante ed accenna a una timida ripresa, BCS ritiene che ci siano anche discrete prospettive con i Paesi con economie in lento sviluppo ma con forte richiesta di tecnologia. Dagli ordinativi dipenderanno anche eventuali nuove assunzioni, l’ing. Castoldi, nonostante ribadisca che la tassazione in Italia è insostenibile, che spinge a delocalizzare e penalizza rispetto ai competitors stranieri, conferma che la BCS rimarrà dov’è. Continuerà quindi ad essere la più importante realtà produttiva di macchine agricole, l’invenzione di 70 anni fa dell’ing. Luigi Castoldi è ancora protagonista della crescita e dello sviluppo in ogni parte del mondo. Enrica Galeazzi