ABBIATEGRASSO – La sera di sabato 18 febbraio presso il Teatro Fiera di Abbiategrasso si è svolto il concerto organizzato in occasione della conclusione dei festeggiamenti per i 170 anni dalla fondazione del complesso bandistico La Filarmonica.                                                                                                                Lo spettacolo è stato originale e ha riscontrato ottimi giudizi da parte degli spettatori, che hanno assistito all’esibizione di ben 181 bandisti, diretti dall’abile e sicuro gesto del maestro Carlo Zappa. Una quota così cospicua di musicanti è stata raggiunta grazie alla partecipazione delle altre tre bande del direttore Zappa, rispettivamente il corpo musicale di Villasanta, Santa Margherita di Paina-Brugazzo e Santa Cecilia di Barlassina.                                                                                                                                  Intorno alle 21.15 ha avuto inizio il concerto con l’esecuzione dell’Inno di Mameli. Sono state sufficienti le prime note, per imprimere un impatto sonoro e visivo notevoli, così come ha riconosciuto lo stesso presentatore Giuseppe Comincini.                                                                                                                                                    Durante la prima parte della serata i brani in programma sono stati “Arsenal” di Jan van der Roost,  la briosa marcia americana “Stars and Stripes” di John Philip Sousa, la ben nota “Aida” di Giuseppe Verdi, un medley delle più famose colonne sonore composte da Ennio Morricone dal titolo “A Morricone Portrait” di Roland Kerner, e  infine “Persian March” di Johann Strauss.                                                                                                                L’interpretazione magistrale dei brani musicali è stata rilevante e a ciò hanno contribuito il grande spirito di intesa del maestro con i moltissimi musicanti e l’affiatamento nato spontaneamente tra gli stessi. La musica è stata come un collante potentissimo, capace di unire soggetti con caratteri ed età differenti, che hanno trovato un affiatamento nella condivisione della medesima passione.                       Due esempi lampanti sono stati un bambino di appena 8 anni, presente nella sezione delle percussioni e un bandista di 92 anni che, nonostante non suoni ormai più, con grande dedizione partecipa ancora a tutte le iniziative della propria banda.                                                                                                                                                “Jupiter” di Gustav Holst, “St. Florian Chore” di Thomas Doss, la toccante “Terza sinfonia – finale” di Gustav Mahler, che è stata dedicata a tutti i musicanti di scomparsi banda Filarmonica, e “Highland Cathedral” di Michael Kors hanno accompagnato il pubblico durante la seconda parte del concerto.                                                                                                                                                Il microfono è poi passato nelle mani del presidente della Filarmonica, Alessandro Bagnaschi, che ha ricordato quanto fosse motivo di soddisfazione l’ottima riuscita dell’evento, per la cui organizzazione si sono rivelati fondamentali i contributi e l’immediata disponibilità dei musicanti delle altre tre formazioni e soprattutto la grande intesa nata con Maurizio Mutton, Roberto Trezzi e Giorgio Galli presidenti, rispettivamente, della banda di Barlassina, di Paina e di Villasanta, ai quali è stato consegnato, in segno di riconoscenza, un libro che ripercorre la storia degli ultimi anni del complesso abbiatense, stampato in occasione del 170°.                                                                                                   Sono stati ringraziati per la presenza anche Pierpaolo Arlati, presidente regionale Anbima, Alberto Fornaroli, presidente della banda Civica di Magenta e l’assessore Cameroni che, con forte emozione, ha paragonato la sensazione comunicata dall’esibizione di 181 bandisti alla fase finale dei fuochi d’artificio, quando si fanno più intensi, più luminosi e più elettrizzanti.                                  Il direttore Carlo Zappa ha riproposto al pubblico l’atteso bis, scegliendo il brano di Mahler, a lui molto caro e nel medesimo tempo capace di permettere di sfruttare a pieno il potenziale di così tanti bandisti, tali da rendere ogni sezione dell’organico estremamente consistente.

 

Dovuti ringraziamenti vanno rivolti all’amministrazione comunale per il patrocinio e per la disponibilità del Teatro Fiera, a Maranti Cosma per il servizio fotografico, agli amici del Palio per la preziosa collaborazione, a Stefano Ramezzana per la registrazione video, al pubblico per la numerosa presenza e in ultime, ma non certo per importanza, alle mogli e alle mamme dei componenti di banda Filarmonica per aver dedicato tempo prezioso per la preparazione del rinfresco, svoltosi al termine della serata.                                                                                                                                        Questo gran concerto rappresenta uno splendido risultato per il complesso bandistico abbiatense che chiude con un bilancio estremamente positivo l’anno di festeggiamenti per i 170 anni dalla fondazione ed è pronto a dare inizio a una stagione fitta di concerti, impegni canonici e anche nuove iniziative.                                                                                                                                                   L’armonia fin da subito scaturita tra le quattro bande del maestro Zappa è un segno inequivocabile di quanto l’amore per la musica e la forza di volontà siano state in grado di portare a realizzazione un evento tanto inedito quanto indimenticabile. Chiara Magistrelli