ABBIATEGRASSO – Protesta in atto all’Istituto Bachelet di Abbiategrasso. La terza C del Liceo Scientifico verrà infatti “smembrata” in quanto l’ufficio scolastico non può mantenere classi intermedie con un numero di alunni inferiore a 22. La terza C quindi non diventerà quarta C, ma gli alunni verranno divisi tra le altre tre classi quarte del Liceo. Dopo tre anni insieme, durante i quali studenti e alunni hanno costruito un certo rapporto non solo “didattico” ma umano, ci si divide. Una decisione del provveditorato appresa lo scorso 24 maggio con grande amarezza da parte di studenti, genitori e professori. Matteo Ferrari, uno degli studenti, ci spiega: “Innanzitutto è inaudito che ci dividano nel passaggio tra la terza e la quarta superiore, quando ormai il gruppo classe é fatto e si dovrebbe garantire una certa continuità didattica. Altra questione é il numero di alunni di queste classi: 2 sezioni hanno 22 alunni e 2 sezioni ne hanno 19 con numero medio di 20.5, inferiore di poco a quello previsto dalla Buona Scuola. Con il nuovo riassetto delle classi si avrebbero 2 classi da 27 alunni e una da 28. La scuola non presenta molte classi omologate per contenere così tanti alunni poiché la loro superficie é di 50 mq e ogni alunno deve godere di uno spazio minimo di 1.96 mq. L’anno prossimo ci saranno infatti 3 classi prime da 30 alunni a cui si aggiungono le innumerevoli classi di ragioneria e del liceo delle scienze umane che sono sovrappopolate… Inoltre é stato deciso che per scegliere la classe da dividere si sarebbe optato per l’estrazione a sorte; in questo modo é stata estratta una classe senza un criterio oggettivo per la divisione: ora 8 alunni dovranno andare in una classe, 8 in un’altra e 6 in un’altra ancora, tutto per una imbarazzante questione di numeri.
L’anno prossimo lo stesso problema si presenterà per le future classi terze, tutto a discapito degli alunni, della loro crescita personale e del loro futuro”. Anche il prof. Gianni Mereghetti in una lettera alla redazione critica: “Questo anno scolastico è finito molto male all’IIS Bachelet di Abbiategrasso, una classe del liceo scientifico dopo tre anni di percorso scolastico verrà soppressa, non potrà diventare quarta, verrà divisa in tre gruppi che finiranno nelle tre classi quarte rimanenti che diventeranno di 28 unità ognuna. Non mi è mai capitato di vedere una classe terza smembrata, e la cosa è assurda! Che nella Buona Scuola di Renzi, centrata sul valore della persona, capiti che una classe terza non diventi quarta e’ grave e contraddittorio! Urge che dove si prendono decisioni così importanti il criterio non siano i numeri, ma l’umano. Infatti sarà pur vero che per risparmiare non si possano fare classi di 19 studenti, ma classi di 19 studenti dopo tre anni percorsi insieme e’ ragionevole sopprimerle? In una scuola dove contano i numeri sì, in una scuola dove conta la persona no! Il mio sogno è che nella Buona Scuola di Renzi conti la persona e quindi non succeda più, non succeda proprio più che dei ragazzi e delle ragazze dopo tre anni insieme siano costretti a dividersi. Non è giusto, e la Buona Scuola non può permettere che avvenga!”. Mercoledì scorso, ultimo giorno di scuola, gli studenti della terza C hanno appeso nell’atrio della scuola uno striscione in cui rivendicano il loro diritto ad una continuità didattica. Come afferma il prof. Mereghetti, non è giusto che la Buona Scuola permetta questo, chi decide dovrebbe sapere molto bene che tra le esperienze più belle e importanti nella crescita dell’individuo c’è la scuola, quei legami, quelle amicizie, quelle emozioni condivise con quel preciso gruppo di persone, la Propria Classe, difficilmente si potranno dimenticare. S.O.
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