ABBIATEGRASSO – E’ stato presentato mercoledì 7 febbraio il progetto “Archivisti si diventa”, la Parrocchia di Santa Maria Nuova era rappresentata da don Piero Pigliafreddi che ha motivato la proposta con l’esigenza di “garantire la sopravvivenza dei documenti della Parrocchia dal 1500 ad oggi, per preservarli al detorioramento del tempo. Nei mesi precedenti, dopo aver chiesto e ottenuto le autorizzazioni dalla Curia di Milano che ha approvato e apprezzato il progetto, è stata contattata la ditta che ci segue come garante, così il dirigente scolastico che ne permette la realizzazione grazie agli studenti che apprenderanno com’è strutturato un archivio”. Don Piero ha ringraziato gli sponsor e in particolare la ditta Elettromeccanica di Marco Rognoni che ha offerto lo scanner, la Fondazione Cariplo che eroga 4. 000 euro per il progetto, i docenti che hanno dato la loro disponibilità e la ditta che fornisce la consulenza. Il preside del Bachelet, Andrea Boselli, ha detto che, quando ha preso servizio lo scorso 1° settembre, ha vagliato i diversi progetti che gli sono stati sottoposti, deciso a cogliere le occasioni che commercianti, professionisti, istituzioni del territorio offrono agli studenti per l’obbligo dal 2015 di fare esperienze di alternanza scuola-lavoro. “Il contatto con la Parrocchia è stata una novità – ha detto il preside – toccare antichi documenti per scannerizzarli è entusiasmante. Nel colloquio con Mons.Binda ho aperto alcuni faldoni e ho visionato con referenza documenti in cui ci sono testimonianze dirette degli anni di San Carlo Borromeo, piantine disegnate a mano… Si è affrontata la burocrazia e si sono trovati i ragazzi che realizzeranno questo lavoro che proseguirà nel tempo. Mi auguro che si appassionino, che imparino un metodo e che, oltre alla scannerizzazione, possano approfondire”.  Diverse anche le competenze trasversali e gli obbiettivi quali la crescita personale e una maggiore capacità di gestire relazioni e comportamenti. Il prof. Nicola Ghiaroni, che sarà  tutor per la scuola con Franco Mauroner che invece rappresenterà la Parrocchia, ha espresso gratitudine ed entusiasmo per questa opportunità di “offrire un contatto con documenti per entrare in una dimensione di scoperta, perché generare stupore significa dare una risposta formativa importante”. Si tratta di una documentazione meticolosissima, dalla spesa quotidiana, alla manutenzione degli edifici storici. Il Bachelet ha partecipato attivamente in passato a un convegno sulla Fabbrica di Santa Maria Nuova, ora lo farà ancora con studenti motivati e autoselezionati. Il prof. Ghiaroni ha mostrato anche un esempio di elaborato, un prototipo di busto in 3D, altra opportunità di conservazione, grazie all’uso di nuove tecnologie, come quella  che permette la messa in rete di dati digitali. Il tecnico di Officina dell’Immagine, società incaricata della consulenza e avvio gestione database protetto, ha descritto un archivio intonso, integro, una sorta di ‘anagrafe’ poiché fino all’unità d’Italia l’archivio parrocchiale era l’unico che conservasse i documenti con i dati ufficiali delle persone. Ora questi documenti saranno trasferiti in digitale in un data-base, cognomi, nomi, n.della pratica con riferimenti a un pdf a cui accedere se interessati. “E’ ancora da stabilire cosa verrà messo in rete – ha aggiunto Luca Postini –  non dati sensibili di persone ancora in vita”. Un progetto considerato d’esempio, ha detto Mauroner, per altre realtà parrocchiali, i ragazzi  di 4° liceo, Pietro, Elisa, Marco, Matteo, Alessandro, Simone, Samuele e Nicolò, spinti ciascuno da diverse e valide motivazioni quali la passione per la storia, per la scoperta, per conoscere, come qualcuno ha detto, il suo albero genealogico, inizieranno questo lavoro a fine mese. I documenti saranno visionati e scannerizzati a ritroso fino al 1500, questo lavoro a cui si dedicherà parecchio tempo dovrebbe permettere poi di reperire con più rapidità i documenti. Franco Mauroner, che abbiamo fotografato nell’archivio, tiene tra le mani il resoconto della visita di San Carlo Borromeo ad Abbiategrasso, datato 1570. Una stanza piena di possibili altri tesori ancora da scoprire. Enrica Galeazzi