ABBIATEGRASSO – Il Comitato Popolare Intercomunale dell’Abbiatense ha diffuso nei giorni scorsi il comunicato stampa che pubblichiamo: “Tutte le peggiori ‘sorprese’ che in questi anni hanno riguardato il nostro ospedale sono state precedute da ‘voci’ di depotenziamento che purtroppo, in seguito, si sono sempre dimostrate fondate.
Per questo motivo non sottovalutiamo nulla e condividiamo, preoccupati, le nuove ‘voci’ che in queste ore ci giungono da più fonti.
Pare si preannunci un’anticipazione ulteriore della chiusura del Pronto Soccorso: non più dalle 20 fino alle 8 ma dalle 16 alle 8.
Pare che l’organico già decimato da spostamenti e pensionamenti stia per subire ulteriori tagli.
Pare che le sale operatorie di ultima generazione, già sottoutilizzate, siano destinate alla chiusura.
Nonostante mai come in questo periodo di emergenza sanitaria si sia compresa l’importanza di avere strutture funzionanti sul territorio e che occorra valorizzare con ulteriori investimenti soprattutto le strutture sanitarie pubbliche, cambiando rotta rispetto a quanto accaduto negli ultimi 20 anni in Lombardia in cui è stata ampliata l’offerta sanitaria privata, pare si prosegua nella trasformazione del nostro Cantù da ospedale a cronicario.
In questa emergenza il Cantù ha infatti ridotto ulteriormente l’offerta dei servizi, anche se alcuni reparti sono stati destinati ai pazienti post Covid19.
Pare anche che sia stato richiesto il trasferimento altrove del reparto Piede Diabetico, eccellenza da sempre presente al Cantù.
Giungono infine segnalazioni che, nonostante ci siano posti letto disponibili all’ospedale Cantù, i pazienti vengano indirizzati altrove e solo dopo pressanti insistenze si sia riusciti, in qualche caso, a ottenere un ricovero.
Alla luce di queste ‘voci’ raccolte dal comitato popolare intercomunale, abbiamo ragione di non sentirci affatto confortati dal comunicato del Sindaco Nai che nelle sue comunicazioni sull’Ospedale, tende sempre a farci vedere una realtà lontana da ciò poi si rivela nei fatti.
Poichè il sindaco Nai ha anche dichiarato, in Consiglio comunale, di essere sempre stato in contatto con la dirigenza dell’ospedale, gli chiediamo, quale primo responsabile della salute dei cittadini, di verificare se le ‘voci’ riportate siano confermate e di farsi portavoce della richiesta di ripristinare la presenza h 24 dell’anestesista–rianimatore, la cui assenza in sede (recentemente è solo reperibile), mette a rischio tutti i degenti e ‘condiziona’ una serie di servizi che rischiano di essere soppressi, quali la broncoscopia”.