ABBIATEGRASSO – Il 27 gennaio 1945, abbattuti i cancelli di Auschwitz, emerse tutta la disumanità dei campi di sterminio, si fotografò l’orrore di quella immane tragedia, che venne così portata alla conoscenza di tutti e trasmessa alle successive generazioni. Giovedì scorso, 27 gennaio 2022, in una Giornata della Memoria fredda e nebbiosa, un gruppo di persone, formato da Autorità, AssoArma, Anpi e semplici cittadini, si è ritrovato nel parco comunale di via Mozart attorno alla Torre eretta perché venissero ricordati per sempre i tragici fatti in cui vennero coinvolti dei nostri concittadini, arrestati e deportati nei lager. A fare compagnia alla Torre, solitaria in mezzo al verde, sono stati piantati degli alberi in cerchio, tanti quanti furono quegli uomini che persero la vita innocenti. Non c’è però una targa, non c’è un cartello che riporti alla mente di chi passa da quelle parti o chi vi si reca appositamente per conoscere dei fatti storici i nomi, l’età, se possibile anche i volti, la vita, la storia di quelle persone. Non lontano si trova una scuola elementare e media, non sarebbe bello che gli insegnanti portassero un giorno i propri alunni in quel parchetto a imparare una pagina di storia del nostro passato attraverso il sacrificio di quei cittadini? Ci auguriamo che, prima o poi, possa succedere. Intanto a sottolineare l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella conoscenza di ciò che è stato, per evitare che si ripeta nel nostro presente e nel futuro, ci hanno pensato i discorsi durante il momento commemorativo che ha avuto luogo subito dopo il suono della sirena dei Vigili del Fuoco alle ore 10.30. “E’ questa una giornata importante per ricordare ciò che è stato, ma non basta, ciascuno di noi ribadisca e manifesti in maniera forte il proprio rigetto contro ogni forma di antisemitismo, discriminazione, disumanizzazione – ha affermato il sindaco Cesare Nai – Il pericolo è che noi ci rendiamo distanti da quello che può capitare all’animo umano. Dobbiamo invece essere sempre attenti. Nel corso della storia l’abbiamo visto ripetersi: laddove c’è disattenzione e l’empatia verso il prossimo non è quella che dobbiamo essere in grado di mantenere sempre, possono capitare queste tragedie. Tante volte si è detto ‘perché questo non avvenga’ e invece è avvenuto, in altre forme e luoghi, in tempi recenti in Cambogia, Ruanda, nell’ex Jugoslavia l’umanità è venuta meno. Raccogliamo le testimonianze di chi ha vissuto quei periodi e quei momenti, i testimoni sono ormai pochi. Dobbiamo essere capaci di coinvolgere soprattutto i nostri giovani, le nostre scuole. Il nostro Comune dev’essere orgoglioso di seguire un percorso di conoscenza e approfondimento con le visite ai campi di sterminio degli studenti. E’ stata un’esperienza formativa anche per me da consigliere comunale. Anche quest’anno saranno organizzate iniziative per le scuole. Va bene tenere viva la memoria e ricordare quello che è stato – ha concluso il Sindaco – ma occorre attualizzare la tragedia, per essere attenti nel rifiuto di ogni forma di dittatura, discriminazione, ingiustizia e disumanità”. E’ poi intervenuto Michele Bona, nuovo presidente della Sezione ANPI “Giovanni Pesce”: “Il Giorno della Memoriaè un’occasione che deve fare riflettere, in questa semi-clausura forzata da questa pandemia, dove però abbiamo la fortuna di stare di più con i nostri figli. Approfittiamo di questo tempo anche per raccontare loro cosa siano stati il nazismo e il fascismo, le deportazioni di ebrei, sinti, rom, caminanti, disabili e omossessuali e quanto sia preziosa, oggi più che mai, la libertà che i partigiani e chi ha combattuto allora ci ha dato: la libertà di muoverci dove vogliamo, la libertà di studiare ed apprendere ciò che vogliamo, la libertà di poter professare la propria religione e quella di esprimere il proprio pensiero rispettando sempre quello dell’altro, la libertà di amare chi vogliamo. E’ giusto notizia di questi giorni, episodio che come Anpi condanniamo fermamente, che un ragazzo di religione ebraica è stato insultato e picchiato da due adolescenti a Venturina (Li), nell’indifferenza degli altri ragazzi che hanno assistito senza intervenire. Un ragazzo che non deve fare i conti con la guerra, ma con l’ignoranza di chi ha pensato di umiliarlo, fomentata anche sui social, da chi vuole costruire nemici ad ogni costo, in un momento in cui guerre, almeno qui da noi, non ce ne sono. Il Giorno della Memoria è e deve essere un giorno in cui il dialogo e l’incontro tra le genti, il tramandare ed esporre racconti di scelte, eroi, dolori, coraggio, brutalità, umanità e morte diventano il momento della creazione di una memoria personale radicata e durevole. Facciamo sì che questa non sia una mera commemorazione, ma un momento per aiutare, anche e soprattutto le nuove generazioni, a capire e scolpire nella loro memoria quanto accaduto per trarne un insegnamento vero”. Hanno concluso il momento commemorativo le parole, riportate da Bona, della Sen. Segre in uno dei suoi ultimi interventi: “Siete persone libere, dovete pensare con la vostra testa, non con quella di chi grida più forte. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac che è il tempo che scorre, il tic è già tac”. M.B.
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