CASSINETTA DI LUGAGNANO – Simone Barlaam è Campione del mondo di nuoto. Due volte. Il giovane atleta di Cassinetta di Lugagnano la scorsa settimana ai Mondiali di nuoto paralimpico che si sono svolti a Città del Messico ha vinto due medaglie d’oro nelle finali dei 50 metri e dei 100 metri stile libero, classe S9. I 50 e i 100 stile nel nuoto sono l’equivalente di quello che in atletica leggera sono i 100 e i 200 metri. Velocità pura. Simone, in forza al team della Polha Varese, 17 anni, alla sua prima esperienza in un campionato mondiale, oltre ai due ori, ha conquistato un argento nella 4×100 stile libero, staffetta mista a 34 punti, e un bronzo nei 100 metri dorso, S9. Quattro medaglie su quattro gare disputate per il ragazzo di Cassinetta che è nato con una ipoplasia del femore destro ed è stato operato 12 volte, ha cominciato a nuotare alla piscina di Magenta e studia al Liceo Scientifico Bramante della stessa città. Anche se al momento è in Australia, a Sidney, per frequentare il quarto anno all’estero, dove continua ad allenarsi e si è a lungo preparato per i Mondiali in Messico. Al Mondiale messicano Simone e i suoi compagni, gli undici azzurri convocati in nazionale, hanno regalato all’Italia la migliore prestazione di sempre: terza nel medagliere, dopo Cina e Stati Uniti, su 56 nazioni con 304 atleti partecipanti. Il bilancio definitivo per l’Italia parla di 38 medaglie: 20 ori, 10 argenti e 8 bronzi. Il primo oro per Simone è arrivato nella finale dei 100 stile libero, S9, al terzo giorno di gare. Finale che vedeva contrapposti in un insolito “scontro” sportivo, i due compagni di nazionale e di squadra (Polha Varese) e amici, Federico Morlacchi e Simone Barlaam, esordiente in questi Campionati del mondo. Barlaam nei 100 stile libero aveva il primo tempo di qualificazione con un 57”10 nuotato molto bene al mattino, con estrema facilità che ha rivelato una buona condizione, e l’allenatore Massimiliano Tosin che dal bordo vasca gli gridava di andare più piano, di risparmiare le forze per la finale del pomeriggio. In finale Barlaam è partito in quarta corsia, Morlacchi in seconda. Subito davanti Barlaam ha dominato dal primo all’ultimo metro le due vasche lunghe chiudendo la gara con 56”08 e stabilendo il Record Europeo. Al secondo posto lo spagnolo José Mari Alcaraz (57”31). Terzo l’ottimo Morlacchi, dopo una giornata massacrante che lo ha visto gareggiare e vincere medaglie in due finali. Il varesino ha chiuso il crono con 57”71 e ha riportato i suoi personali conti con i 100 stile in pari: alle Paralimpiadi di Rio, Morlacchi, per un soffio era arrivato quarto. La gara di Città del Messico è stata simbolicamente un passaggio di consegne tra due fortissimi atleti italiani: uno giovanissimo Simone, al suo primo grande successo mondiale; l’altro Federico, il campionissimo, il più medagliato degli italiani a Rio tra olimpici e paralimpici, che ha scritto e continua a scrivere pagine bellissime per il nuoto italiano. Due ragazzi che nella classe S9 in questo momento hanno dimostrato di dominare la specialità a livello mondiale. Toccante la dedica di Simone Barlaam durante la premiazione, con la mano alzata al cielo e la medaglia al collo, a ricordare il nonno paterno appena scomparso, sabato scorso, alla vigilia di questi mondiali tanto attesi e preparati. Il secondo oro per Simone è arrivato nella serata conclusiva dei Mondiali messicani. Quando l’Italia si stava giocando il podio sul medagliere con il fortissimo Brasile. La lotta per il terzo posto, infatti, è andata avanti fino all’ultima gara, dopo la vittoria a sorpresa nei 100 stile libero, classe S12 (atleti ipovedenti) del giallo oro Rocha Matera per un centesimo di secondo sul favorito americano Dupree. A rimettere le cose a posto e a portare matematicamente l’Italia al terzo posto ci ha pensato proprio Simone. Non era facile. Tanta pressione addosso con la torcida della curva dei brasiliani scatenata a fare il tifo per il loro beniamino in cerca di podio. Simone partiva in quarta corsia. Con la migliore prestazione dell’anno sui 50 stile libero. Il giovane campione lombardo è partito imperioso e da subito, appena messa fuori la testa dall’acqua ha portato avanti le sue bracciate. Una progressione irresistibile che lo ha portato alla vittoria con il tempo di 25”38, con un distacco secco di quasi un secondo sullo spagnolo Mari Alcaraz (26”22), per un’altra volta dietro, e di un secondo e mezzo sul terzo, il finlandese Leo Lahteehnmaki. Doppio oro per Simone dunque. E l’Italia sale matematicamente sul podio nel medagliere. Barlaam, ha confidato il suo allenatore Tosin, puntava a migliorare il suo tempo, dopo che nell’ottobre scorso al Meeting Internazionale di Eindhoven, in Olanda, aveva fatto fermare il cronometro a 25”25, stabilendo il nuovo Record Europeo, a soli 13 centesimi dal record mondiale che appartiene all’australiano Matthew Cowdrey, imbattuto dalle Paralimpiadi di Londra 2012. “Speravo di andare un po’ più veloce – racconta Simone con il secondo oro sul petto – ma sono soddisfatto perché ero molto teso, c’erano grandi aspettative. Sentivo la tensione. Spero di aver soddisfatto le aspettative. Bello poi che con Federico (Morlacchi ndr), abbiamo vinto tutte le distanze sullo stile libero della nostra classe S9”. Le altre due medaglie per Simone sono arrivate nella prima giornata di gare. Con l’argento conquistato dalla staffetta azzurra nella 4×100 stile libero, con classi miste (a 34 punti) formata, appunto, dai campioni olimpici Morlacchi e Francesco Bocciardo e dai due giovanissimi esordienti Barlaam e Antonio Fantin. La staffetta è stata vinta dal Brasile, che ha fermato il crono a 4’15’27, gli azzurri hanno chiuso a 4’19”46, seguiti dalla Grecia. La giornata favorevole per gli azzurri si era aperta con la prima finale del pomeriggio: i 100 metri dorso, categoria S9. Favoriti erano il francese Ugo Didier, l’azzurro Federico Morlacchi e l’indonesiano Pangabean. I primi due posti sono stati confermati: il francese Didier ha vinto la medaglia d’oro con il tempo di 1’06”44, Morlacchi al secondo posto con 1’07”43, alla fine di una rimonta con una progressione delle sue. E distaccato di soli sette centesimi, a sorpresa, il giovanissimo Barlaam che si è messo al collo il bronzo, la prima delle sue quattro medaglie. Soddisfatto il commissario tecnico della nazionale Riccardo Vernole. Alla vigilia dei Mondiali aveva detto che questa era la squadra italiana più forte di sempre in un mondiale paralimpico, con tutti gli undici convocati potenziali medaglie. E così è stato, in questi campionati del mondo tanto sudati, che si sarebbero dovuti disputare a settembre e che, rimandati a causa del devastante terremoto che ha colpito Città del Messico, si è riusciti finalmente a disputare nella capitale messicana. “E’ un risultato storico per l’Italia – racconta sorridendo Vernole – ci siamo rifatti sulla finale dei Mondiali di calcio di Messico ‘70 con il Brasile e con quella dei Mondiali di calcio del ‘94 del rigore di Baggio. Questi ragazzi sono stati davvero incredibili e con loro tutto il gruppo che supporta il lavoro che in questi anni ha fatto la federazione per arrivare a questo risultato”. Domenica prossima alle 21 a Cassinetta di Lugagnano, nello spazio Polifunzionale del Comune il sindaco Michele Bona e l’amministrazione saluteranno, in collegamento videotelefonico dall’Australia, il neo campione del Mondo. Seguirà la proiezione del film documentario I Pesci Combattenti.
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