Il nostro comune è in Unione con Zelo Surrigone da ormai 18 anni. Gli allora sindaci Pozzi e Respighi furono pionieri di quella che era pressoché una novità nel panorama amministrativo lombardo e italiano. Innumerevoli vantaggi, prevalentemente economici (contributi regionali, agevolazioni fiscali e risparmio nella gestione integrata dei servizi) derivarono ai cittadini da questa scelta. L’Unione sarebbe dovuta essere uno stato passeggero finalizzato alla fusione in un unico comune entro 10 anni. Ma l’Italia è il paese delle proroghe e così veniamo ad oggi, dove i vantaggi economici di allora si sono sempre più contratti fino a non coprire le spese per il funzionamento di 3 macchine comunali e i relativi costi, come ad esempio la stesura di 3 bilanci, nonché le lungaggini burocratiche dovute alla convocazione di 3 giunte e 3 consigli comunali. In campagna elettorale l’attuale maggioranza non ebbe remore a manifestare i vantaggi economici ed amministrativi derivanti dalla Fusione e creò un volantino ad hoc per spiegarlo ai cittadini. In questi ultimi giorni un disegno di legge parlamentare rischia di imporre dall’alto la scelta, che secondo noi deve comunque passare dai cittadini con un referendum, e magari di minimizzare i vantaggi economici portati da una libera scelta. Chiediamo quindi a sindaco e amministrazione di chiarire la loro posizione e di rendere pubblico lo studio di fattibilità preparato dal segretario comunale, persona molto competente in materia perché fu proprio il funzionario che accompagnò gli allora sindaci nel processo di unificazione. Mettiamo sulla bilancia costi e benefici e decidiamo se dopo tanti anni di “fidanzamento” si debba parlare finalmente di “matrimonio”. Ascoltiamo la voce dei cittadini dei due paesi ma non restiamo in questa infruttuosa situazione di stallo. Gruppo consiliare Viviamo Vermezzo
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