Forse, a Vermezzo è ora di alzare un po’ il livello del confronto politico. Un diverso punto di vista, una diversa interpretazione dei dati non vuole dire riferire cose false. Ci può forse essere solo un modo di vedere le cose e deve essere quello dell’amministrazione in carica? Il comune di Vermezzo non è della maggioranza e non è dell’opposizione ma dei cittadini che hanno diritto di sapere e poi farsi una propria idea. Leggo i giornali della nostra zona ma solo sulla pagina di Vermezzo mi capita di leggere che un amministratore accusi di falsità le valutazioni diverse dalla propria, date dall’opposizione. I consiglieri di minoranza, che con me svolgono questo ruolo, fanno un lavoro puntuale di analisi e per loro reperire i dati è spesso difficile, talvolta aspettiamo i documenti utili al nostro lavoro per mesi. Ma aspettiamo e controlliamo, e laddove condividiamo le azioni della maggioranza le appoggiamo, pubblicamente come nel caso della mozione No Toem. Oppure, facciamo mozioni come quella del baratto amministrativo, corredate di studio di fattibilità. Cioè, non solo diciamo questa ci sembra una proposta valida ma iniziamo quello che potrebbe essere il lavoro della maggioranza per incoraggiare l’inizio di un progetto. Giungendo nel merito dell’ultima accusa dell’assessore Giussani sui solleciti TARI: non abbiamo fornito nessun dato falso! Abbiamo fatto delle valutazioni diverse da quelle della maggioranza perché non possiamo negare che siamo preoccupati dalla scarsa capacità pro-attiva del nostro comune nel riscuotere i crediti e di conseguenza nel pagare i debiti e nel garantire la sostenibilità degli immobili comunali, perché è un sistema che nel giro di poco tempo rischia di strozzare il nostro bilancio. Ossia, se la piscina viene data per un’intera stagione per soli 1.200 euro (2013), se l’ex Bar del Parco, praticamente sempre chiuso, non produce nessuna entrata per le casse comunali, se la palestra non va in pareggio ma le spese per il comune superano le entrate di quasi 14.000 euro, se la Casa delle Associazioni (ex poliambulatori) è infruttuosa per i cittadini e le casse comunali da sempre, se il bosco in città (sempre chiuso, ma pare aprirà in primavera) ha un costo per una adeguata manutenzione (non come è adesso) che esperti ci hanno stimato di circa 40.000 euro l’anno, quando, poi, si fatica a seguire la cura del restante verde pubblico, ecco che le nostre preoccupazioni non sono infondate. Non verremo quindi meno al nostro ruolo che è fatto anche di informazione nei confronti dei cittadini e non sarà nessuna strumentalizzazioni delle nostre dichiarazioni a fermarci. Buon lavoro alla maggioranza quindi, perché c’è molto da fare, e sappia che può contare sulla nostra collaborazione critica dal primo all’ultimo giorno del nostro mandato. Ada Rattaro, Viviamo Vermezzo