TREZZANO S/N – In via Rimembranze è comparso giorni fa una bizzarra scultura che ha suscitato un acceso dibattito. Diciamo subito che l’Assessore alla Cultura Valerio Grassi è intervenuto dichiarandosi favorevole all’esposizione di quell’oggetto di grandi dimensioni e di forma vagamente sferica. “A me la scultura ‘La memoria dell’acqua’ di Giacomo Sparasci piace” ha dichiarato. “Io penso che l’Amministrazione Comunale abbia operato delle scelte davvero positive nel riportare quest’opera a Trezzano sul Naviglio, restituendo un bene di proprietà della cittadinanza alla cittadinanza stessa. Inoltre sceglie un luogo emblematico per farlo: al posto di un casetta di legno data alla fiamme, in prossimità di una scuola. Non consuma nuovo suolo, non utilizza nuovo denaro (l’opera era stata commissionata e pagata in precedenza). La scelta fatta va nella direzione del riutilizzo virtuoso delle risorse, proprio come la scultura vuole simboleggiare nel moto infinito dell’acqua del vicino Naviglio. La vicenda della scultura viene poi attivata dalla segnalazione del consigliere Russomanno durante un Consiglio Comunale, un esempio virtuoso di democrazia in cui la minoranza è funzionale alla sviluppo della città e non solo opposizione. Molti affermano che questa scultura e’ il retaggio di una stagione politica non felice. Allora dovremmo distruggere anche la stazione Centrale di Milano e tutte le case del fascio compresa quella di Trezzano sul Naviglio, che invece divengono edifici funzionali al servizio della cittadinanza sebbene vengano da un passato atroce. Io sono convinto che l’arte moderna nasca per far discutere. La scultura di Sparasci diverrà per Trezzano come il famoso ‘Ago e Filo’ di Piazza Cadorna a Milano. Io sono sicuro che alla fine ce ne innamoreremo”. La scultura ha decisamente fatto discutere molto i cittadini, divisi tra chi pensa che i bambini vadano educati all’arte sin da piccoli e quindi ben venga aver posizionato quella scultura proprio lì e chi invece trovi l’oggetto brutto, inspiegabile e assurdamente costoso. La memoria dell’acqua è una teoria fisica che presume la capacità dell’acqua di mantenere un “ricordo” delle sostanze con cui è venuta in contatto. Giacomo Sparasci è uno scultore che ha aperto uno studio-laboratorio di design chiamato “Il Guardiano delle acque”. Sparasci è nato a Lecce nel 1956. Nel 1978 si è trasferito a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera. Negli anni ’80 insegna arte ai bambini e realizza per la Regione Lombardia le illustrazioni dell’opuscolo “I dieci diritti dell’handicappato”. Nel 1984 si trasferisce a Carrara dove frequenta il laboratorio di scultura Nicoli. Nel 1996 è co.promotore del progetto “Spazio Libertà”. Nel 2002 è invitato a fare parte del progetto “Europe Art Languages”. Nel 2004 è vincitore del concorso pubblico “Una scultura per la Città di Rozzano”. Il maestro della scuola di disegno, Franco Migliaccio conosce benissimo l’autore della scultura e ha dichiarato: “Mi è stato chiesto di esprimere un parere sulla scultura dell’artista Giacomo Sparasci,. E’ un artista serio e professionale, impegnato in esperienze plastiche nelle quali è vivo il concetto di scultura architettonica. Egli ha sempre realizzato opere d’ottimo livello estetico e d’altrettanta buona qualità fattuale ed espressiva. Io stesso, tanti anni fa, ho invitato questo artista ad un Simposio di Scultura, da me curato, a Pescocostanzo in Abruzzo. Le polemiche sull’opera sono pertanto fuori luogo. Altro discorso è l’approccio della gente comune, digiuna di conoscenze artistiche, soprattutto se riferite alle opere contemporanee. Spesso, dovendo adoperarmi per l’acquisizione di una qualche opera pubblica per qualche ente pubblico, ho utilizzato la formula del concorso su invito, e poi quella della votazione popolare per scegliere fra i bozzetti pervenuti l’opera da acquisire. Non sempre sceglie l’opera migliore ma è l’unico modo per far sentire ai cittadini l’opera prescelta come propria”. Valentina Bufano