ABBIATEGRASSO – Augusto Gaspari, abbiatense d’adozione dal 1970 quando arrivò dalla valli di Comacchio con la moglie Angela per gestire la storica cartolibreria Valsolda di piazza Marconi. Dopo 4 anni aprirono l’Altra Libreria in via Borsani per poi trasferirsi, dopo altri 15 anni, nella sede più grande di via Annoni . Una vita tra i libri. Gli rivolgiamo le domande che ci hanno fatto pervenire Iniziativa Donna e la Commissione Pari Opportunità in vista della Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
- Perché ha accettato l’intervista o meglio ha accettato di condividere un pensiero, di rendersi utile agli altri per migliorare luoghi comuni di pensiero?
“Mi sembra giusto cogliere la possibilità, con questa bella iniziativa dei due giornali locali che hanno concretizzato l’indicazione di Iniziativa Donna, di poter esprimere la mia opinione su un argomento di grande disagio e da qualche tempo fortunatamente sempre più al centro del dibattito pubblico”.
- Come agisce nella sua quotidianità per evitare che si verifichino fatti di violenza?
“Svolgo un’attività dove c’è il tempo per scambiare pareri e non raramente diverse persone tendono a confidarsi e ci raccontano un po’ le loro difficoltà e certamente le donne sono quelle che più risentono le tematiche dell’abbandono, delle offese e della violenza sia in famiglia che fuori dalla famiglia”.
- Le è capitato di avere a che fare con donne maltrattate? Se sì come ha reagito, come le ha aiutate e come si è comportato nei confronti dell’aggressore?
“Molti anni fa avevo come vicini di casa una famiglia di giovani sposi con figli, lui era violento e la picchiava e umiliava giornalmente, chi ne risentiva di più erano i bambini, ho ripetutamente avvisato i carabinieri e gli assistenti sociali che infine sono intervenuti per collocare madre e figli in una casa protetta, poi non ne ho saputo più nulla”.
4) Quali sono le azioni che si possono mettere in campo per arginare questa piaga sociale?
“Nel XX° secolo le donne hanno conquistato in occidente spazi e riconoscimenti a lungo negati ma oggi come ieri sconcertanti situazioni famigliari mettono in evidenza la difficoltà di tanti uomini ad adeguarsi all’instabilità affettiva, non si tratta solo della pretesa di un diritto esclusivo sul corpo femminile da parte di mariti, compagni, padri, ma di una società che tollera violenze gravi, talora neanche avvertite come tali e accettate con rassegnato fatalismo. Una lunga trama di vite interrotte da un uomo che offende, violenta e a volte uccide, a farne le spese sono anche i figli, frutto di un amore estinto e ridotto a noiosa insopportabile abitudine. La violenza sulle donne inizia spesso poco alla volta, nel quotidiano. Cosa serve? Penso prevenzione, coraggio, sostegno, facce amiche, rispetto, aiuto anche legale, rivolgersi a un centro antiviolenza che si può trovare in ogni città”.
- Vista la sua professione e competenza ha qualche libro da consigliare… agli uomini?
“Consiglio la lettura di ‘Femminicidio, capire, educare, cambiare’ di Paola Vinciguerra-Minerva Edizioni; ‘L’amore criminale’ di Matilde D’Errico-Einaudi; ‘Il Maschio fragile’ di Alessandro Meluzzi-Cantagalli editore, ‘Per forza o per Amore’ di Cesarina Casanova-Salerno editrice”. E.G.
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