ABBIATEGRASSO – Alla conferenza stampa di martedì scorso erano presenti anche molti

rappresentanti dei 400 dipendenti della BCS con cui il presidente Fabrizio Castoldi condivide

progetti che riguardano il futuro dell’azienda. “Questo progetto – ha esordito Castoldi – riguarda

un’area lungo viale Paolo VI° di proprietà BCS che da sempre produce macchine agricole e che

deve sempre più investire in ricerca e sviluppo. In Italia i brevetti sono scesi a 3.800 mentre l’anno

scorso i brevetti presentati dalla Francia sono stati 14.000, dalla Germania 27.000. In Italia le

aziende non riescono più ad investire perché la pressione fiscale è continuata ad aumentare fino a

toccare l’85% secondo la recente indagine di Bocconi, Assolombarda e Prometeia su ca. la metà

delle 5.900 aziende esaminate. La pressione fiscale all’85% riguarda solo le manifatturiere, le altre

si attestano al 35% perché acquistano all’estero e delocalizzano, mantenendo solo la sede centrale in

Italia, per pagare meno basta eliminare i posti di lavoro così non si paga più l’Irap e vendere i

capannoni per non pagare l’Imu, così si scende dall’85 al 35% altrimenti lo Stato si prende tutto.

Noi siamo riusciti a sopravvivere solo grazie agli investimenti nella ricerca che è però molto

costosa. Abbiamo utilizzato tutte le nostre risorse, ora mettiamo in campo questo terreno, edificabile

secondo il Pgt, su cui paghiamo l’Imu come tale e stiamo cercando di venderla al meglio per

investire in Ricerca e Sviluppo e i nostri operai sono i nostri migliori controllori, qui non si bara.

Stiamo cercando da tempo di vendere, ne abbiamo parlato con Arrara e Brusati, tentativi che non

hanno avuto seguito perciò abbiamo scelto di fare noi un progetto per rendere l’area più appetibile.

Un progetto che tiene anche conto delle caratteristiche e delle esigenze di Abbiategrasso, abbiamo

pensato soprattutto ai giovani, un’area dove andare al cinema, dove trovare tapas e una griglieria,

con due palazzine a 3 piani destinate soprattutto a coppie giovani, con facilitazioni per l’acquisto.

Un’area da cui partono piste ciclabili, con un ampio parcheggio dove lasciare l’auto e noleggiare

biciclette, dove è previsto anche un laghetto, proprio di fronte all’area ex Siltal dove, limitrofo a

quella che erroneamente era chiamata area umida, c’è invece quella vera, con tante piccole micro

sorgenti che la rendono tale”. Le slide con i rendering presentati dall’arch. Acconcia che ha

articolato il progetto hanno permesso di visualizzare in ogni particolare la proposta su quest’area di

75.000 mq che rimarrebbe a verde per l’80%, un’attenzione particolare è stata riservata al

complesso dell’Annunciata che, ha detto l’architetto, non dev’essere in alcun modo nascosto alla

vista. E’ previsto il rifacimento dell’attuale rotonda a cui se ne aggiungerà un’altra più piccola

d’accesso al centro in cui si trovano anche un supermercato di 2.500 mq, alcuni negozi oltre alle 6

sale cinematografiche per ca. 1.000 spettatori e gli spazi dedicati al ristoro. Tutti gli edifici sono a

basso impatto energetico, è previsto il fotovoltaico. Oltre al laghetto sono previsti canali per

passeggiate naturalistiche. Un progetto presentato il 27 luglio, l’istruttoria è in corso ma

rispondendo ad una domanda sull’iter procedurale, lamentele ‘energiche’ sono state espresse

dall’ing. Castoldi e dai suoi dipendenti nei confronti dell’amministrazione comunale e, in

particolare, nei confronti del sindaco Arrara e dell’assessore Brusati che, ha detto Castoldi: “Dopo

averci rassicurati dicendo, ‘Presentate che noi approveremo’, siamo invece costretti ad ammettere

allibiti che il comune ci ha estromessi da qualsiasi confronto e boicottati, mandando alla

Soprintendenza di Milano il nostro progetto accompagnato da un parere totalmente negativo della

sua paesaggistica. Come non intenderlo come un pesante tentativo di condizionare il parere della

Sovrintendenza? Ho telefonato al sindaco venerdì per chiedergli perché di questo comportamento,

la risposta è stata ‘io non c’entro’, non è vero perché così come presidente della BCS sono

responsabile di tutto quello che fanno i miei, la stessa cosa vale per il sindaco. Sia più sincero con la

cittadinanza, per coprire un buco di bilancio di 1 milione e mezzo non utilizzi inesistenti oneri di

urbanizzazione da un nuovo stabilimento BCS che, come sa bene, non sorgerà”. E.G.