Voto dell'editor
ABBIATEGRASSO – L’unione fa la forza. Un luogo comune forse, ma mai così efficace se si parla della Giornata del Verde Pulito. La mattina di domenica 7 aprile in piazza Castello c’erano tutti e non “con gli occhi rossi e il cappello in mano” ma con un sacco di plastica, guanti e pinze per raccogliere la sporcizia per le strade di Abbiategrasso. I Sognatori, l’associazione “La Salamandra”, la Consulta Ecologica e quella Giovani e tanti ragazzi delle scuole superiori, medie ed elementari di Abbiategrasso, pronti per dare una mano ed essere utili alla città. Ecco quello che ha funzionato di più del Verde Pulito: i giovani. Quando alle 8.30 di una domenica mattina si vedono quattro ragazzine di poco più di dieci anni in piazza ad aspettare “i grandi” (perennemente in ritardo) fa intuire che Abbiategrasso sta prendendo la direzione giusta. Sulla scia del successo del 6 aprile quando il Verde Pulito è stato organizzato dalla Tribù in collaborazione con Legambiente e dove in più di trenta tra volontari, ragazzini ed educatori hanno ripulito il Parco della Folletta e quello della Darsena in viale Mazzini, anche la Giornata di domenica è riuscita a riunire poco meno di cinquanta persone sotto una pioggia scrosciante che, nel giorno di festa, sembra suggerirti solo di rimanere tra le lenzuola calde del letto. Regola che non è valsa per tutti i partecipanti che, fino a mezzogiorno e oltre, si sono piegati a raccogliere mozziconi (un’infinità, vero problema dell’ambiente: i mozziconi richiedono dai nove ai dodici anni per decomporsi), cartacce, avanzi, sedie, fazzoletti, pezzi di plastica, bottiglie di vetro sotto gli occhi talvolta indifferenti e talvolta curiosi dei passanti. La situazione più critica, come ogni anno, è la zona della Gabana dove i volontari hanno ritrovato tra la spazzatura sparsa gli oggetti più disparati come un motore, due semi assi, una ruota, tantissimi pannolini, lattine e indumenti. Non mancano le critiche, ovviamente, in merito all’iniziativa: da accogliere quelle più costruite riguardo alla pioggia (con un ampio margine di previsione meteorologica poteva essere rinviata) e alla precarietà del messaggio (eventi del genere dovrebbero essere organizzati più spesso) ma c’è chi preferisce vedere il lato positivo e sicuramente la Giornata del Verde Pulito 2019 è da inserire tra le iniziative più riuscite. Un’idea che andrebbe promossa più volte all’anno per sensibilizzare e ricordare ai cittadini che avere una città pulita è un diritto, ma la salvaguardia dell’ambiente è un dovere di tutti e dev’essere un impegno quotidiano. Ogni gesto può fare davvero la differenza se vogliamo credere in un futuro migliore anche per i nostri giovani, i primi che domenica mattina si sono alzati per migliorare la città. Ilaria Scarcella
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