ABBIATEGRASSO – Diversi momenti, tutti molto partecipati, hanno scandito quest’anno la celebrazione del 25 Aprile. Una bella giornata di sole alternato a innocue nuvole ha illuminato in mattinata il tradizionale corteo, cui si è notata una partecipazione maggiore dei cittadini rispetto agli ultimi anni.

Un’atmosfera gioiosa, la voglia di fare festa, con le bandiere al vento, chiacchiere e sorrisi tra la gente, come fosse tornata finalmente un po’ più di serenità nelle menti e nei cuori. Il corteo, aperto da una delegazione di alunni delle scuole cittadine con il tricolore fra le mani e accompagnato dalle note del Complesso Bandistico “La Filarmonica”, ha sfilato per vie e piazze, facendo tappa dinnanzi a lapidi e monumenti eretti in ricordo di chi ha combattuto contro il nazifascismo, mentre la canzone “Bella Ciao” risuonava più volte nell’aria.

Dopo le soste alla lapide in piazza Castello e a quella in via Colombo, di fronte alla quale alcuni alunni delle scuole elementari hanno letto dei testi poetici, si è diretto al Monumento alla Resistenza in piazza 25 Aprile e lì tutti in cerchio, come in un grande abbraccio, si è assistito all’alzabandiera e si è ascoltata la lettura di testi e riflessioni di alcuni alunni delle scuole medie. Spazio quindi ai discorsi

delle autorità, a cominciare dal primo cittadino che, dopo aver ringraziato tutti, in particolare i giovani presenti per le loro preziose testimonianze, e aver ricordato con affetto Giuseppe Cerri, il Presidente di AssoArma recentemente scomparso, ha sottolineato il legame forte tra 25 Aprile e Costituzione, i cui valori devono restare vivi, attuali, da trasmettere alle generazioni future.

25 Aprile

I valori irrinunciabili del 25 Aprile

“Libertà, democrazia, lavoro, uguaglianza, giustizia, rispetto, attenzione per i più deboli e speranza di un futuro di pace sono valori irrinunciabili per il nostro vivere comunitario”, ha affermato Nai che poi, ricordando le molte guerre ancora presenti nel mondo, ha citato l’art. 11 della Costituzione, in cui si dice che l’Italia ripudia la guerra, e ha invitato a ricordare che “furono i valori di libertà, solidarietà, giustizia, pace ad animare la rivolta morale del nostro popolo contro gli orrori della guerra, le violenze del nazifascismo, l’oppressione di un sistema autoritario”. “La festa odierna-ha concluso il Sindaco-ci fa riflettere su avvenimenti che necessitano di essere continuamente narrati, studiati, approfonditi. Gli italiani mantengano inalterato il loro giudizio su fascismo e antifascismo, opponendosi con forza a richieste di revisionismo su valutazioni storiche fino ad oggi consolidate.

I padri della Repubblica ci hanno lasciato in dono la Democrazia, la Repubblica, la Costituzione, beni comuni da coltivare e custodire sempre”. E’ intervenuto poi Michele Bona, presidente della Sezione Anpi: “Questo 2023 è l’anno che celebra gli 80 anni della Resistenza e i 75 della nostra amata e sempre verde Costituzione. E in questo anno, fa male sentire le parole della Presidente del Consiglio, che il mese scorso, ricordando la strage delle Fosse Ardeatine, ha riportato che ‘i 335 italiani morti alle Fosse Ardeatine sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste in quanto italiani innocenti e massacrati solo perché italiani’. La verità non deve mai essere mistificata, in realtà furono uccisi perché erano antifascisti, ebrei e oppositori politici. Facciamo sempre attenzione alle parole che utilizziamo.

25 Aprile

In questa società dove il nostro sguardo è sempre più rivolto verso il basso, verso uno schermo che teniamo sempre tra le mani, non abbiamo più la capacità di guardarci attorno, di guardare in faccia il nostro vicino, negli occhi un nostro amico o compagno. Il compianto ex presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia durante un’assemblea a Milano disse: ‘il fascismo nel senso più ampio è la negazione della libertà, è quel momento in cui dovresti essere solidale e invece non lo sei…e in quel momento che ti avvicini al fascismo e ti allontani dalla democrazia’. Ci si allontana dalla democrazia quando si guarda dall’altra parte, quando l’indifferenza trasforma il pensiero comune, facendo diventare normalità e abitudine ciò che normale non è, come un abuso in casa, un atto di bullismo o come guerre fatte in nome di interessi politici ed economici più grandi di noi, che uccidono intere generazioni, anche alle porte della nostra Europa. E’ così che è nato e ha preso piede il regime fascista. E’ quindi ai ragazzi, alle nuove generazioni che dobbiamo guardare, è per loro che dobbiamo essere d’esempio, è a loro che dobbiamo parlare e comunicare anche e soprattutto con il loro linguaggio.

Il rapper DJ Fastcut in una sua canzone dice ‘Sono un rapper Antifa – Non da vetrina o varietà- Di sti tempi bisogna stare attenti – Prendi posizione, odia gli indifferenti’.A tutti noi, ma soprattutto ai nostri ragazzi, vorrei ricordare di guardarsi attorno, pensare con la propria testa, informarsi e studiare la storia passata e rapportarla al presente”. Il corteo ha poi ripreso il cammino verso il Monumento ai Caduti, dove una ragazza e un ragazzo hanno deposto una corona d’alloro e tutti i presenti hanno reso omaggio, prima di avviarsi verso la Basilica per la celebrazione della Messa, durante la quale la parola ‘pace’ è risuonata nelle navate, insieme a ‘giustizia’ e ‘democrazia’, “fragili valori che non nascono dalle armi – ha detto nell’omelia mons. Innocente Binda – ma nei cuori degli uomini liberi da odio, invidia, prevaricazione”. Uscito dalla chiesa, il corteo si è sciolto in piazza Marconi, dopo gli onori al Gonfalone del Comune e il grazie del Sindaco a tutti i partecipanti. Nel pomeriggio molti cittadini hanno seguito in piazza Castello il bel concerto del Complesso Bandistico “La Filarmonica”, apertosi con “L’Inno di Mameli” e concluso da “Bella Ciao”. Mariagrazia Broglia