ABBIATEGRASSO – La vicenda del milione e ca.700 mila euro che gli abbiatensi devono pagare dopo la sentenza del Tribunale è stato il tema più dibattuto nel Consiglio del 12 novembre. Lo ha anticipato nei 5 minuti Emy Dell’Acqua (Cambiamo Abbiategrasso) e se ne è riparlato da prima della mezzanotte fino all’una e mezza nella variazione di bilancio presentata dall’assessore Bottene che ha spiegato come si intende far fronte a questo debito fuori bilancio. La variazione approvata dalla Giunta il 17 ottobre ha chiesto la ratifica del Consiglio, tramite l’elenco dei 754.000 euro reperiti tagliando “spese rinviabili senza però tagliare i servizi”, oltre 250.000 dalla spese corrente, i 109.000 in conto capitale che si aggiungono agli 887.585 accantonati prudentemente nel fondo rischi. Per i 350.000 euro che mancano si accende un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Immediatamente dopo l’esposizione di Bottene sono iniziati gli interventi a raffica della minoranza: Cameroni (Pd), De Marchi (Cambiamo A.), poi Dell’Acqua (Cambiamo A.) che ha letto un sunto dettagliato della storia della scuola di via Colombo che non c’è da 3 amministrazioni, iniziata la demolizione con il sindaco Fossati, inizio lavori e interventi marginali con Albetti, stop per bonifica e fallimento dell’impresa con l’amministrazione Arrara. Inizio del contenzioso con la Ing Lease, banca con cui si è stipulato il leasing. La cons. Dell’Acqua ha dato lettura di documenti che già nel 2014 dicono che “il progetto è fuori mercato, non sostenibile, quindi che non si può fare”. Finiguerra ritiene che ora si mette “una pezza al bilancio per pagare un buco con 1 milione 700.000 euro perché il leasing in costruendo, acceso con l’allora ass. Lovati nel 2009 è l’ennesima rappresentazione politica del fallimento di una classe dirigente che non ha saputo pianificare, nonostante arrivassero milioni di euro dagli oneri di urbanizzazione”. Lovati (Nai sindaco) ha invece giustificato la scelta del leasing dicendo: “La finanza progetto è stata l’unica occasione per fare qualcosa da quando sono diminuiti gli oneri di urbanizzazione ed è subentrato il patto di stabilità”. Nai ha sottolineato che “dalla sentenza non si può transigere, la cifra da corrispondere all’impresa è per i lavori effettuati. C’è continuità amministrativa, oggi paghiamo 305.000 euro l’anno per il fotovoltaico, investimento della precedente amministrazione”. Decisamente arrabbiato l’ass. Albetti: “E’ la prima volta in 43 anni che mi sento considerato un imbecille ma non lo sono. La scuola è stata abbattuta da Fossati perché piena di amianto, da sindaco ho riconsiderato il progetto prevedendo 9 aule di materna 7 di elementari, un auditorium, una piccola palestra e la mensa. Il leasing in costruendo era la garanzia di avere la scuola finita, poi la necessità della bonifica e dopo il fallimento della Cesi, la Ing Lease non ha trovato un’altra impresa, un comportamento omissivo che non rispettava il contratto. Ma l’inadempiente Ing Lease ha citato il Comune per danni. Da qui il contenzioso”. Emy Dell’Acqua (Cambiamo A.) però ha ribattuto di essersi limitata a dire quanto è scritto nei documenti e che già nel 2014 si sapeva che la scuola non si poteva fare perché non era conveniente ma non si è detto. Negli interventi a seguire di Cameroni, Finiguerra, Lovati si è dibattuto sui rischi, sull’aumento dei costi dovuti ai tempi e all’andamento del mercato, fino all’approvazione della variazione con i 14 voti a favore della maggioranza e 10 contrari dell’opposizione. E.G.
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